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Sistema immunitario. Ecco come le plasmacellule controllano la sintesi degli anticorpi


Un meccanismo complesso, che a prima vista potrebbe sembrare controproducente, è alla base della risposta anticorpale e immunitaria: il meccanismo di funzionamento è stato svelato solo oggi nel dettaglio dai ricercatori del San Raffaele. E ora potrebbe essere usato contro mieloma multiplo e altre malattie.

30 GEN - È valsa la pubblicazione su Nature Immunology, il lavoro portato a termine dai ricercatori dell'IRCCS Ospedale San Raffaele sul sistema immunitario umano: gli scienziati hanno identificato un nuovo e inatteso meccanismo molecolare che regola il differenziamento delle plasmacellule, le fabbriche degli anticorpi circolanti, la loro emivita e la quantità di anticorpi che producono per unità di tempo, aprendo una nuova strada per la biomedicina.
 
"I risvolti applicativi del nostro lavoro sono molteplici, perché esso rivela un nuovo meccanismo che regola sia la produzione degli anticorpi sia la vita delle plasmacellule e la memoria immunologica, ampliando la conoscenza del nostro sistema immune", ha spiegato Simone Cenci, responsabile dell'Unità Malattie dell'invecchiamento, coordinatore dello studio.
Ma cosa hanno scoperto questi scienziati italiani? Le plasmacellule, le cellule del nostro sistema immunitario deputate alla produzione di anticorpi, erano fino a oggi ritenute un modello di secrezione insuperabile in natura. Ma i ricercatori del San Raffaele hanno scoperto che in realtà esse sono programmate per secernere molti più anticorpi, ma adottano una specie di freno molecolare, distruggendo parte della propria stessa fabbrica e abbassando la propria capacità secretoria. Un comportamento apparentemente controproducente (come se un pilota di rally corresse con un piede sull'acceleratore e l'altro sul freno), ma che invece risponde ad una perfetta filosofia sostenibile: una maggiore produzione accorcerebbe la vita delle plasmacellule, generando un profondo difetto della risposta anticorpale e della memoria immunologica. Attraverso un meccanismo di autofagia selettiva, prima sconosciuto, le plasmacellule digeriscono una parte del proprio reticolo endoplasmico, il compartimento dove gli anticorpi vengono fabbricati, creando l'equilibrio migliore tra sintesi e risorse energetiche. "Imparare a modulare questo meccanismo, cioè identificare i punti deboli delle plasmacellule, potrebbe permetterci in futuro di combattere con maggiore efficacia alcuni tumori come il mieloma multiplo”, ha concluso Cenci. “O ancora aiutarci a produrre più efficacemente e a costi più bassi anticorpi monoclonali usati per la ricerca e la terapia di numerose malattie".

30 gennaio 2013
© Riproduzione riservata

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