Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Venerdì 19 APRILE 2024
Scienza e Farmaci
segui quotidianosanita.it

Gender and Science: il punto su riproduzione, cuore e farmaci


Le differenze di genere in medicina sono molte e si sta diffondendo una maggiore consapevolezza generale sul loro ruolo e l’importanza di considerarle nella pratica clinica. Oltre a quelle nella medicina riproduttiva e cardiovascolare, ora si considerano quelle in farmaceutica. Se ne è parlato a Roma, alla Sapienza.

18 FEB - Quando si pensa alle differenze di genere in medicina, probabilmente il primo ambito cui si pensa – quello in cui le diversità sono per forza di cose più lampanti – è quello del sesso e della riproduzione. Ma sempre di più si sta diffondendo la cultura della medicina di genere in molti altri campi della salute: da cuore e circolazione, al metabolismo della più giovane delle ghiandole endocrine (l’osso), fino a quegli aspetti che più di altri interessano il quotidiano del clinico, ovvero quelli relativi ai farmaci di genere e alle Agenzie che ne regolano l’uso. Tutti questi argomenti sono stati affrontati dai massimi esperti della medicina di genere,  riuniti a Roma in occasione del congresso Gender and Science, che si è tenuto dal 14 al 16 febbraio, promoso dall'Univeristà La Sapienza di Roma, dall'Università di Sassari e dalla Fondazione Menarini.
 
“Da endocrinologo e andrologo mi sono formato scientificamente, ormai oltre trent’anni fa, sul maschio, che allora era territorio nuovissimo per la medicina di genere. Ma ho ben presto realizzato quanto fosse indispensabile allargare alla coppia ogni ragionamento fisiopatologico e terapeutico sulla riproduzione e la sessualità”, ha sottolineato Andrea Lenzi, Professore Ordinario di Endocrinologia dell’Università Sapienza di Roma nonché Presidente e co-organizzatore del meeting internazionale di Roma. “Le differenze di genere sono fondamentali quando si identificano le cause dell’infertilità, un disastro sociale che sta assumendo le proporzioni di un’epidemia, e perfino nello studio delle strategie biologiche di seduzione fra sessi, oltre che  in molte patologie. Si scopre così che ci sono due osteoporosi, una del maschio e una della donna, che hanno in comune la carenza ormonale ma con differenze notevoli di espressione clinica nei due sessi”.
Ma non solo. “Le differenze di genere ci sono anche per quanto riguarda gli effetti dei farmaci. Mai più dovrebbero esserci sostanze farmacologiche sperimentate solo sugli uomini. Al nostro dipartimento abbiamo concluso uno studio sugli effetti di un farmaco come il sildenafil, la famosa pillola blu, sul rimodellamento del cuore ammalato a causa del diabete. Siamo appena partiti con un analogo protocollo specifico per la donna diabetica, proprio per individuare diversità e somiglianze di genere”, ha continuato Lenzi.
 
Anche perché, sottolineano al congresso, l’approccio di genere può salvare delle vite, per esempio in cardiologia. “Le malattie cardiovascolari da trombosi sono la prima causa di morte e disabilità: in Italia, le donne che ogni anno muoiono per malattie cardiovascolari sono circa 120.000”, ha spiegato Flavia Franconi, professoressa di farmacologia all’Università di Sassari, Presidente e co-organizzatore del meeting. “Nonostante questa evidenza, rimane la tendenza a considerare tale condizione specifica del genere maschile. Per questo motivo la diagnosi è spesso sottostimata o avviene in uno stadio più avanzato, la prognosi è più severa ed è maggiore il tasso di esiti fatali”.
Inoltre tra i due sessi esistono importanti differenze sia nell’età sia nelle caratteristiche di presentazione delle malattie cardiovascolari. “Le donne con un’età maggiore di 75 anni hanno un rischio aumentato di sviluppare fibrillazione atriale, sono più sintomatiche, hanno più ipertensione arteriosa, valvulopatia e scompenso cardiaco”, ha spiegato la professoressa. “Per quanto riguarda la fibrillazione atriale il genere femminile costituisce un fattore di rischio indipendente per ictus e tromboembolia. Nel caso si assuma una terapia anticoagulante, le donne hanno un maggior numero di INR fuori range terapeutico rispetto agli uomini (INR=International Normalized Ratio, cioè l’indice che esprime il grado di attività anticoagulante presente in quel momento). Ne consegue un livello di anticoagulazione non ottimale. La popolazione femminile merita quindi una speciale attenzione e un trattamento differenziato in confronto alla popolazione maschile affetta dalle stesse patologie, per evitare che nell’arco di pochi decenni il genere femminile sia maggiormente colpito da malattie cardiovascolari con pesanti costi economici e sociali”.
 
Durante il congresso, infine, si è parlato anche di farmaci di genere. Recentemente l’Aifa, l’Agenzia italiana del Farmaco, ha pubblicato un documento in cui “ritiene utile sensibilizzare le Aziende farmaceutiche nell'ambito della presentazione di documentazione regolatoria (inclusi i dossier di registrazione) a effettuare anche l'elaborazione dei dati disaggregati per genere, in maniera tale da evidenziare le eventuali differenze”. L'Agenzia è convinta che quanto sopra indicato possa consentire una conoscenza sempre più approfondita sulle nuove terapie, nell'obiettivo di offrire a tutti i pazienti terapie farmacologiche sempre migliori e sicure. “È un passo significativo verso la disponibilità di terapie di genere”, ha concluso Franconi. “Sarà necessario ancora tempo per superare le difficoltà pratiche, tecniche e di investimenti, ma la strada è tracciata. Del resto, sembra perlomeno curioso che in patologie ad altra prevalenza tra le donne, come per esempio l’osteoporosi, nelle quali le donne rappresentano l’80 per cento dei malati, le ricerche sui farmaci vengano condotte in grande maggioranza su soggetti di sesso maschile”.

18 febbraio 2013
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Scienza e Farmaci

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy