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Difetto di Cobalamina C. Parte al Bambino Gesù la sperimentazione del farmaco EPI 743


La terapia standard migliora le alterazioni metaboliche, ma non si è dimostrata efficace nell’arrestare i sintomi a carico dell’apparato visivo e del sistema nervoso. La nuova molecola dovrebbe essere capace di controllare lo stress ossidativo e dunque prevenire o rallentare i danni a carico della vista.

19 FEB - Il difetto di Cobalamina C colpisce circa 1 bambino su 60.000/100.000. Si tratta di una malattia rara del metabolismo la cui insorgenza si verifica in genere entro il primo anno di vita e i cui sintomi possono comprendere convulsioni, ipotonia, idrocefalo, ritardo di sviluppo e di crescita, sintomatologia a carico dell’apparato cardiovascolare e renale e deficit visivo: proprio per prevenire e ridurre i danni della vista nei piccoli affetti dalla condizione, parte la sperimentazione clinica del farmaco EPI 743 avviata dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù ed Edison Pharmaceutical, società farmaceutica americana che si occupa dello sviluppo di terapie per bambini con malattie mitocondriali orfane.
                                                                                                    
Il Difetto di Cobalamina C è una malattia genetica “recessiva” dovuta a mutazioni di un gene localizzato sul cromosoma 1, che alterano il metabolismo cellulare della vitamina B12 causando l’accumulo tossico di acido metilmalonico e di omocisteina. Di solito insorge entro il primo anno di vita, più raramente si presenta nella seconda infanzia o nei giovani adulti con manifestazioni neurologiche e vascolari più lievi rispetto alla forma infantile.
Lo studio – della durata di 12 mesi – verrà condotto su due gruppi di pazienti: uno sottoposto a farmaco (EPI 743) e uno a placebo e sarà preceduto da un periodo di sei mesi di stretto monitoraggio clinico e biochimico. La sperimentazione si pone come obiettivo primario la verifica dell’efficacia terapeutica dell’EPI 743 sulla funzione visiva dei piccoli pazienti. Gli obiettivi secondari della sperimentazione sono rappresentati dagli effetti del trattamento sullo stato neurologico e comportamentale, sui marcatori metabolici dello stress ossidativo, nonché sulla qualità della vita percepita dai pazienti e dalle famiglie. "Il difetto di Cobalamina C è una rara malattia del metabolismo della vitamina B12 nella quale abbiamo recentemente dimostrato profonde alterazioni a carico del glutatione, un prodotto naturale delle cellule che svolge un ruolo chiave nei sistemi di difesa “antiossidanti”, ha spiegato Carlo Dionisi Vici, responsabile dell’Unità Operativa di Patologia Metabolica dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. “Siamo ansiosi di scoprire se la terapia con EPI 743, un farmaco che agisce direttamente sul metabolismo del glutatione, possa essere efficace in questa malattia, soprattutto nel prevenire o nel rallentare i danni a carico della vista. Oltre alla collaborazione fra l’Ospedale Bambino Gesù e la Edison Pharmaceutical, il progetto è stato approvato e finanziato dalla Fondazione “Pierfranco e Luisa Mariani”, dedicata allo sviluppo di ricerche nel campo della neurologia infantile e si svolgerà in collaborazione con l’Istituto di Neuropsichiatria infantile dell’Università Cattolica di Roma”.
 
La terapia standard finora utilizzata nel difetto di Cobalamina C - basata su alte dosi di composti vitaminici - pur permettendo di migliorare le alterazioni del profilo metabolico, non si è dimostrata sufficientemente efficace nell’arrestare la progressione dei sintomi a carico dell’apparato visivo e del sistema nervoso.
L’EPI-743 è una piccola molecola somministrabile per via orale, sviluppata da Edison Pharmaceuticals per il trattamento dell'Atassia di Friedreich e di altre malattie ereditarie mitocondriali. L’EPI-743 appartiene alla classe dei farmaci “para-benzochinonici” e agisce come cofattore dell’enzima NADPH chinone-ossidasi 1 (NQO1), favorendo la sintesi del glutatione, un composto essenziale per il controllo dello stress ossidativo. “Il caso del farmaco EPI-743 illustra in modo esemplare quale dovrebbe essere il ruolo di un grande ospedale pediatrico nell’arena dello sviluppo di terapie innovative”, ha commentato Paolo Rossi, direttore del Dipartimento Pediatrico Universitario Ospedaliero. “Infatti, il Centro Trials dell’Ospedale Bambino Gesù, di concerto con la OPBG Clinical & Research Services e i suoi ricercatori clinici (dottor Dionisi-Vici e dottor Bertini) ha costruito e realizzato un percorso virtuoso che ha permesso alla molecola di essere dapprima riconosciuta come farmaco orfano e successivamente di intraprendere il percorso sperimentale approvato dal Comitato pediatrico dell’Agenzia Europea dei farmaci (PDCO) che consentirà la sua immissione in commercio come farmaco ad indicazione pediatrica. Da quel momento, l’EPI-743 non sarà più quindi una terapia a disposizione di pochi volontari o eletti, ma un Farmaco per tutti i malati che per le caratteristiche della loro condizione possono giovarsi delle sue proprietà terapeutiche”.

19 febbraio 2013
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