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Incontinenza da vescica iperattiva. Donne discriminate nelle terapie


Niente rimborso del Ssn per questa malattia cronica che provoca incontinenza urinaria nel 60% delle donne colpite. Ma per gli uomini con disturbi delle basse vie urinarie i farmaci sono erogati senza limitazione. Se ne è parlato a Milano al Congresso dell'European association of urology..

20 MAR - Non è una condizione ineluttabile o una “naturale” conseguenza dell’età, né un imbarazzante disturbo da tollerare in silenzio. L’incontinenza urinaria da ‘urgenza’ associata a Vescica Iperattiva è una patologia, classificata al terzo posto tra le malattie croniche, che può essere diagnosticata e curata. A richiamare l’attenzione su questa urgenza sanitaria sono gli urologi europei, riuniti a Milano per il 28° Congresso annuale dell’European association of urology (Eau), ospitato quest’anno in Italia.
Diverse le sessioni dedicate a questa importante patologia, che solo nel nostro Paese interessa 3 milioni di persone, il 60% donne di età compresa tra i 35 e i 75 anni; riflettori accesi anche sui risultati degli studi clinici più recenti relativi alle terapie innovative, da poco disponibili anche in Europa, per il trattamento dell’incontinenza urinaria da Vescica Iperattiva.

“L’incontinenza urinaria che si associa alla Sindrome da Vescica Iperattiva, caratterizzata da ‘urgenza’ (54%) e da frequenza minzionale (85%), ha un impatto negativo sulla qualità di vita dei pazienti, in particolare delle donne, le più colpite, che vivono ancora oggi questa condizione con grande ansia, sensi di colpa, evitamento delle relazioni sociali e in molti casi negazione della vita sessuale – ha affermato Donata Villari, Urologa all’Università degli Studi di Firenze – non solo l’incontinenza condiziona pesantemente la vita dei pazienti che la vivono come una condizione frustrante e senza via d’uscita, ma spesso è difficile trovare una causa specifica tanto che a volte si parla di Vescica Iperattiva Idiopatica”.

Si stima che almeno una donna su 4 nel corso della sua vita abbia un’esperienza di incontinenza urinaria. Diversi i fattori di rischio: età avanzata, parto, menopausa, obesità, diabete, infezioni ricorrenti delle vie urinarie, assunzione di certi farmaci e alcune patologie del sistema nervoso centrale. La diagnosi merita un’attenzione particolare da parte degli urologi e dei ginecologi, cui spetta per prima cosa chiarire il tipo di incontinenza: da sforzo, da urgenza o mista e le cause, per passare successivamente alle terapie.

“Un primo approccio all’incontinenza urinaria è di tipo comportamentale, identificando e controllando i fattori che possono interferire con la continenza. A questo si affianca un trattamento riabilitativo del pavimento pelvico e la rieducazione vescicale”, ha spiegato Stefano Salvatore, Responsabile Unità Funzionale di Uroginecologia dell’Ospedale San Raffaele di Milano. “Se questi interventi non sono efficaci si passa a trattamenti più importanti - ha precisato - nel caso dell’incontinenza da sforzo può essere risolutivo l’intervento chirurgico mini-invasivo (15 minuti, una notte in ospedale) che consiste nel posizionare una benderella sotto l’uretra, nel caso dell’incontinenza da urgenza associata a Vescica Iperattiva si consigliano i farmaci”.

Terapie farmacologiche di riferimento per il trattamento di prima linea dell’incontinenza urinaria associata a Sindrome da Vescica Iperattiva sono gli antimuscarinici, come la solifenacina succinato, che agiscono sui recettori muscarinici presenti nel muscolo detrusore vescicale e nell’uretra riducendo i sintomi dell’urgenza, della frequenza minzionale e della perdita di urine.

“Nel nostro Paese l’accesso a queste terapie è piuttosto complicato; gli antimuscarinici non sono rimborsati dal Ssn a meno che il paziente non sia affetto da incontinenza associata a Vescica Iperattiva neurogena (nota 87), caso in cui il rimborso è previsto per la sola ossibutinina generica, molecola tra l’altro dotata di fastidiosi effetti collaterali. È da osservare che per disturbi delle basse vie urinarie correlati a ipertrofia prostatica benigna, una patologia maschile, le terapie sono rimborsate senza alcuna limitazione, a dimostrazione dell’esistenza di una discriminazione di genere nell’accesso alle terapie”, ha osservato Villari.

Molecole innovative per il trattamento dell’incontinenza urinaria da Sindrome della Vescica Iperattiva si affacciano sul mercato europeo e a breve si spera, italiano. La più promettente al momento è mirabegron1, approvata dall’Ema in Europa.
“Mirabegron1 è il primo di una nuova classe di farmaci autorizzato Ema per il trattamento dell’incontinenza da ‘urgenza’ nei pazienti con Vescica Iperattiva – ha concluso Salvatore - questo farmaco è caratterizzato da un meccanismo d’azione del tutto innovativo rispetto agli antimuscarinici, si tratta infatti di un agonista dei recettori beta-3-adrenergici presenti sulla vescica ai quali si lega attivandoli con conseguente rilasciamento dei muscoli vescicali. Gli studi clinici dimostrano che l’incidenza dell’evento avverso più fastidioso e frequente associato ai farmaci antimuscarinici, la secchezza delle fauci, con mirabegron risulta praticamente simile a placebo”.
 

20 marzo 2013
© Riproduzione riservata

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