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Infezioni ospedaliere. Per abbatterle il prodotto di una start up italo-svizzera


Si tratta di un sistema di disinfezione che utilizza una soluzione di perossido d’idrogeno e cationi d’argento: si chiama 99MS e in fase di sperimentazione ha quasi azzerato l’incidenza media delle infezioni da Clostridium difficile, facendole passare dal 4,61% allo 0,2%.

10 LUG - Tra il 2008 e il 2010 in Italia sono morte 22.691 persone a causa delle infezioni ospedaliere, che sono state in tutto nel triennio 2.269.045. Per un a carico del Servizio sanitario nazionale che oscilla tra 4,8 e 11,1 miliardi di euro, più quello sociale probabilmente incalcolabile. Ma da oggi potrebbe essere arrivata una nuova arma contro questa piaga: l’incidenza media delle infezioni da “Clostridium difficile” è stata drasticamente abbattuta con l’ausilio della nuova tecnologia del sistema di disinfezione 99MS, che utilizza una soluzione di perossido d’idrogeno e cationi d’argento. Un risultato ottimo, visto che la percentuale è passata dal 4,61% (valore pre-introduzione della nuova tecnologia) allo 0,2%. La tecnologia è stata creata da 99 Technologies, start up tecnologica italo-svizzera la cui mission è quella di combattere il fenomeno delle infezioni nosocomiali attraverso una pervasiva ed efficace azione di disinfezione ambientale preventiva.
 
Un problema non solo italiano, visto che ad oggi oltre 4,1 milioni di persone nell’Unione Europea vengono colpite da un’infezione nosocomiale con un bilancio tragico: 37.000 morti, 16 milioni di giorni di degenza extra, € 7 miliardi di costi aggiuntivi per i sistemi sanitari (Fonte: European Center for Disease Control). “Quello delle infezioni ospedaliere è un problema globale. Oltre al dramma umano subito dei pazienti, questo fenomeno comporta costi sociali altissimi e contribuisce a disperdere risorse finanziarie indispensabili per i sistemi sanitari nazionali”, ha commentato il Direttore Marketing della start up, Renato Mutton. “Inoltre, il proliferare di organismi multi-resistenti agli antibiotici richiede che gli stessi vengano combattuti preventivamente in maniera efficace attraverso innovazioni tecnologiche in grado di colmare il gap che separa i progressi della medicina da quelli dei sistemi di disinfezione”.     
 
“L’innovazione introdotta dalla tecnologia HyperDRYMist di 99T permette di superare le limitazioni, tuttora esistenti, nelle modalità di disinfezione manuale correntemente in uso in ambiente sanitario”, ha detto. “Un sistema in cui sono evidenti i limiti legati alla difficoltà di raggiungere le superfici piccole e nascoste, e l’impossibilità di garantire, pur a fronte di protocolli molto specifici, la costanza del risultato, che è sempre dipendente dall’attività del singolo operatore”.
Ecco perché secondo Mutton il risultato è “estremamente significativo e proseguirà in altre strutture ospedaliere italiane ed estere”.

10 luglio 2013
© Riproduzione riservata

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