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Lo smartphone, la nuova arma al servizio degli emofilici


Baxter e a Cisco WebEx lanciano una nuova piattaforma web per l’assistenza dei pazienti affetti da emofilia: consentirà di pianificare i trattamenti, compilare il diario infusionale, contattare i centri terapeutici e ottenere informazioni sulle tecniche di assunzione dei farmaci.

27 OTT - È un cambiamento silenzioso quella che gli smartphone stanno imponendo all’assistenza sanitaria.
Nulla di rivoluzionario per il momento, ma piccoli strumenti che, in definitiva, si traducono in una semplificazione della gestione della patologia e un più intenso contatto tra paziente e operatore sanitario o centro terapeutico.
L’ultima arriva da Baxter che ha creato, in collaborazione con Cisco WebEx, una piattaforma multimediale al servizio del paziente emofilico.
B-nect - questo il nome della piattaforma - è un portale di servizi che verrà offerto gratuitamente ai centri per la cura dell’emofilia e sarà usufruibile grazie anche all’uso dello smartphone. Grazie alla nuova piattaforma i malati potranno pianificare i trattamenti terapeutici, compilare il proprio diario infusionale, contattare i centri terapeutici di appartenenza attraverso apposita lista di contatti, acquisire informazioni sulle tecniche di assunzione dei farmaci.
“Tutte le applicazioni e gli strumenti che rendono migliore la comunicazione medico-paziente specialmente relativa a malattie rare come l’emofilia, sono accettate con entusiasmo dagli operatori sanitari, in quanto spesso le interazioni vengono rese difficili da alcuni fattori quali l’ubicazione dei pazienti o la mancanza sia di strumenti informatici, come i PC, sia di competenze per utilizzarli”, ha commentato Massimo Morfini, direttore del Centro Emofilici Azienda Ospedaliera Careggi di Firenze.
“Grazie a B-nect e alla tecnologia Cisco - ha aggiunto Pier Mannuccio Mannucci, ordinario di Medicina Interna dell'Università Statale di Milano - i pazienti, tramite l’utilizzo di un dispositivo smartphone semplice da utilizzare e di uso comune, possono raccogliere i dati relativi alle loro terapie in modo più accurato e minuzioso. Permettendo successivamente al personale medico di sistematizzare le informazioni raccolte a favore di un lavoro di ricerca più preciso, grazie alla quantità di dati memorizzati nel sistema. L’innovazione di questa applicazione - ha aggiunto - sta anche nel velocizzare la trasmissione di esiti di esami e controlli, garantendo comunque una maggiore interazione tra il personale medico e il paziente, riducendo in questo modo la necessità di visite di persona”.
Il progetto è per ora in fase pilota nei centri per la cura dell’emofilia di Milano e Firenze. Al termine di questo step, atteso per la fine del 2010, il progetto prevede un roll out su scala nazionale a partire da gennaio 2011. 

27 ottobre 2010
© Riproduzione riservata

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