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Elettrofisiologia e aritmie cardiache. Dimezzata l’esposizione ai raggi X


Una nuova tecnologia testata in Olanda. Si chiama "ClarityIQ" e riduce del 42% l'esposizione ai raggi X dei pazienti durante l'intervento di ablazione cateterizzata delle aritmie complesse. E per i professionisti elettrofisiologi, esposti quotidianamente a questo tipo di radiazione, la riduzione arriva al 50%.

06 SET - È una nuova tecnologia radiologica utile nel trattamento della fibrillazione atriale, quella testata negli ultimi anni dal Catharina Hospital di Eindhoven in Olanda: si chiama ClarityIQ, è stata ideata da Philips e, valutata su 136 pazienti con disturbi complessi del ritmo cardiaco, ha dimostrato di poter ridurre del 42% l'esposizione ai raggi X dei pazienti durante l'intervento, senza compromettere la qualità dell'immagine. La tecnologia è infatti stata messa a punto per l'impiego negli interventi di cateterismo, e riesce a ridurre anche l'esposizione degli stessi elettrofisiologi del 50%, raggiungendo 3 μSv per procedura, equivalente ad appena un millesimo della dose media (2-3 mSv) cui è naturalmente esposto in un anno qualsiasi individuo. A diffondere questi dati sono stati gli stessi scienziati che hanno condotto i primi test nell’ospedale olandese.
 
I disturbi del ritmo cardiaco – le cosiddette aritmie – sono provocati da anomalierispetto alla normale attivazione elettrica del cuore e possono condurre a patologie ben più gravi, come l'insufficienza cardiaca e l'ictus. Oltre 6 milioni di persone in Europa, 2,6 milioni negli Stati Uniti e 8 milioni in Cina soffrono attualmente di forme di aritmia. Negli ultimi 20 anni il numero dei ricoveri per aritmia è aumentato del 66%, e si prevede che nei prossimi decenni i pazienti raddoppieranno ancora alla luce dell’invecchiamento della popolazione.
Molte aritmie sono trattabili con procedure di elettrofisiologia (EP) mininvasive durante le quali si inserisce un catetere nel cuore del paziente e si procede all'ablazione di parti del tessuto per prevenire la propagazione di segnali elettrici anomali nel cuore. I sistemi per radiologia e cardiologia interventistica rappresentano ormai una tecnologia per live imaging imprescindibile per guidare questo genere di interventi. “La qualità delle immagini live nell'ablazione cateterizzata delle aritmie cardiache riveste un'importanza cruciale a causa della complessità anatomica delle regioni cardiache interessate”, ha spiegato Ronald Tabaksblat, General Manager della divisione di radiologia interventistica di Philips. “In collaborazione con i nostri partner clinici, abbiamo superato l'ostacolo tecnico di coniugare alta qualità delle immagini e basso dosaggio radiologico per una vasta gamma di procedure. In vista dell'aumento di questi interventi, ridurre la dose di radiazioni senza compromettere in alcun modo la qualità delle immagini è di estrema importanza sia per i pazienti sia per il personale sanitario”.
 
Negli ultimi dieci anni l'ablazione cateterizzata delle aritmie complesseha subito un'evoluzione sostanziale, trasformandosi da procedura diagnostica a procedura terapeutica di routine presso molti grandi ospedali del mondo. Gli interventi, in rapido aumento, sono sempre più veloci e sicuri grazie ai progressi della medicina, alla creazione di centri terapeutici specializzati come il Catharina Hospital e ai miglioramenti delle tecnologie mediche. “Grazie alla tecnologia ClarityIQ di Philips possiamo migliorare ulteriormente la terapia ablativa con cateterismo a guida radiologica per i disturbi complessi del ritmo cardiaco”, ha concluso il cardiologo Lukas Dekker del centro di cardiologia del Catharina Hospital. “Il numero dei soggetti aritmici trattabili con la terapia ablativa mediante catetere è in netto aumento, e ciò impone di individuare metodiche più semplici e sicure. Oltre a minimizzare i rischi per il paziente, ridurre la dose di raggi X è importante anche per il personale medico, che spesso vi è esposto quotidianamente.”
 

06 settembre 2013
© Riproduzione riservata

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