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Parkinson. Al via il 9 ottobre il Congresso Limpe e Dismov-Sin


Meccanismi patogenetici, avanzamenti nella terapia, diagnosi, gestione del paziente. Questi e altri i temi che si discuteranno a Roma nel corso del secondo Congresso Nazionale Congiunto Limpe e Dismov-Sin. Ma non si parlerà solo di Parkinson: nel corso della tre giorni di incontri ci sarà spazio anche per disturbi del movimento e altre malattie neurodegenerative.

02 OTT - “Il Congresso Nazionale Congiunto rappresenta un appuntamento unico e atteso nel nostro panorama. Un’occasione di incontro, confronto e approfondimento sulla malattia di Parkinson”. Parole di Alfredo Berardelli, presidente del secondo Congresso Nazionale Congiunto Limpe e Dismov-Sin, che inizierà a Roma mercoledì 9 ottobre. In questa occasione, con un programma denso di appuntamenti, medici ed esperti si riuniranno per approfondire tematiche legate con particolare attenzione al Parkinson, ma che riguardano anche i disturbi del movimento e altre malattie neurodegenerative. “Vogliamo investire energie e risorse per la costruzione di un percorso medico in costante crescita, in cui il punto di vista di professionisti e specialisti fa da raccordo tra l’evoluzione della scienza e della ricerca, l’innovazione tecnologica e farmaceutica e le esigenze dei pazienti”, ha specificato Berardelli.

La sessione di apertura di mercoledì 9 ottobre riguarderà insorgenza e sviluppo della malattia di Parkinson, con approfondimenti sui meccanismi patogenetici. Si affronterà il tema delle mutazioni a carico del gene che codifica l’alfa-sinucleina, una proteina sinaptica che svolge un ruolo fisiologico determinante. Tali mutazioni sono infatti responsabili di un eccessivo accumulo di proteina, innescando una cascata di reazioni che determinano la degenerazione del neurone dopaminergico. Oltre alle forme genetiche di Parkinson, l’alfa-sinucleina sembra avere un ruolo di rilievo anche nelle forme idiopatiche, che rappresentano la maggioranza dei casi. Recenti scoperte hanno messo in evidenza come forme alterate di alfa-sinucleina possano trasmettersi da una cellula all’altra, similmente a un’ infezione virale, rivelando informazioni importanti sui meccanismi attraverso cui la patologia evolve e identificando potenziali target terapeutici atti a rallentarne il decorso. Un aspetto di grande attualità cui sarà dedicato ampio spazio è quello dei marcatori molecolari per la diagnosi precoce del Parkinson e, più in generale, delle malattie neurodegenerative. Notevoli progressi sono stati fatti nell’acquisizione dei meccanismi biologici alla base di tali patologie. Nella malattia di Parkinson l’alfa-sinucleina, sia per motivi genetici che per alterati processi di smaltimento all’interno del neurone, assume una conformazione alterata, innescando una serie di fenomeni neurodegenerativi, che possono essere in parte anche comuni ad altre patologie. Si può cogliere perifericamente quanto sta avvenendo nel cervello, grazie al dosaggio in alcuni fluidi biologici, in particolare nel liquido cerebrospinale, delle molecole direttamente correlate a tali processi. Quando questi dosaggi saranno standardizzati, sarà possibile avvalersi di tali misurazioni per poter formulare una diagnosi più precoce e sarà quindi possibile un utilizzo più mirato dei farmaci.
Ci si focalizzerà inoltre sull’imaging molecolare (PET e SPECT) in quanto in grado di fornire indicazioni sulla patogenesi e la neurochimica dei sintomi non motori della malattia. In particolare la Risonanza magnetica a 7 Tesla è in grado di visualizzare in dettaglio la sostanza nera, con conseguenti implicazioni in termini di comprensione della patogenesi e di avanzamento diagnostico.

Giovedì 10 ottobre, invece si affronteranno gli avanzamenti nella terapia della malattia, con approfondimenti sull’approccio integrato motorio e cognitivo alla riabilitazione e sul trattamento dei disturbi cognitivi e comportamentali. Nel corso dell’incontro si tratterà anche dei farmaci in fase avanzata di sperimentazione e della terapia chirurgica. Indubbiamente negli ultimi anni l’attenzione ai sintomi “non motori” di questa malattia e all’influenza che possono avere sull’aspetto motorio è cresciuta notevolmente. Da qui l’esigenza di impostare protocolli riabilitativi integrati, volti al miglioramento di entrambi gli aspetti, anche grazie all’utilizzo di nuove metodiche e tecnologie innovative. Verranno passate in rassegna le diverse possibilità chirurgiche di trattamento del Parkinson, per concentrarsi in particolare sulle tecniche di stimolazione cerebrale profonda

Venerdì 11 ottobre, infine, si parlerà di movimenti psicogeni o funzionali. Si tratta di pazienti che presentano disordini del movimento “genuini” che non sembrano tuttavia essere in relazione a nessuna malattia neurologica. L’intervento sul tema della diagnosi strumentale tratterà il supporto diagnostico che l'indagine neurofisiologica e il neuroimaging funzionale possono offrire allo specialista, nonché il ruolo che tali metodiche hanno avuto in questi ultimi anni nel dimostrare un substrato neurobiologico alla base dei disturbi psicogeni del movimento. Nella relazione sulla gestione del paziente saranno invece illustrate le novità nel trattamento di coloro che presentano questo tipo di disturbi. Il caposaldo del trattamento è la comunicazione della diagnosipoiché il successo della terapia dipende dalla sua stessa accettazione. La maggiore novità scientifica in questo campo è il trattamento di tali disturbi, tramite lo sviluppo di protocolli standardizzati che prevedano, accanto al supporto psicologico/psichiatrico, l’accesso a protocolli riabilitativi basati sul recupero funzionale del movimento volontario e della consapevolezza del gesto motorio.

Il congresso traccerà quindi le linee di sviluppo che condurranno alla Giornata Nazionale Parkinson del prossimo 30 Novembre. Il programma completo e ulteriori informazioni sono disponibili sul sito www.limpedismoveventi.org.

02 ottobre 2013
© Riproduzione riservata

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