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Hiv. Con dolutegravir a 48 settimane soppressione virologica per il 90% dei pazienti


Lo studio che lo dimostra metteva il farmaco al dosaggio di 50 milligrammi a confronto con darunavir (potenziato con ritonavir 100 milligrammi) al dosaggio di 800 milligrammi al giorno. Il farmaco aveva inoltre una percentuale minore di sospensione del trattamento per eventi avversi.

02 OTT - È il 90% dei pazienti sieropositivi trattati con terapia contenente dolutegravir a raggiungere la soppressione virologica, ad oggi obiettivo principale del trattamento dell’Hiv. A dirlo sono i risultati iniziali dello studio di Fase IIIb/IV FLAMINGO (ING114915), che ha confrontato il farmaco di ViiV Healthcare con una terapia già approvata. I dati sono stati presentati alla 53esima International Conference on Antimicrobial Agents and Chemotherapy (ICAAC) tenutasi a Denver, in Colorado.
 
Lo studio in aperto, condotto nei soggetti sieropositivi per HIV-1 mai precedentemente trattati, ha infatti confrontato per la prima volta dolutegravir al dosaggio di 50 milligrammi verso darunavir (potenziato con ritonavir 100 milligrammi) al dosaggio di 800 milligrammi al giorno entrambi associati a due inibitori della transcrittasi inversa (NRTI) scelti dagli investigatori. Alla 48esima settimana di terapia è stata dimostrata la non inferiorità di dolutegravir rispetto al trattamento basato su darunavir. Una successiva analisi, prespecificata nelle procedure di valutazione, ha dimostrato la superiortà statistica del braccio trattato con dolutegravir verso darunavir. “Questi nuovi dati clinici offrono un valore aggiunto importante alle nostre conoscenze scientifiche su dolutegravir,” afferma il Dr John Pottage, Chief Medical Officer di ViiV Healthcare. “Si tratta del primo studio nel nostro programma clinico che confronta, in pazienti naive, dolutegravir ad un inibitore della proteasi potenziato. Gli inibitori delle proteasi vengono spesso individuati come parte del regime di prima linea per i pazienti naive, e quindi questi dati offrono un’importante informazione per dolutegravir come trattamento di scelta per questi malati”.
 
La percentuale di pazienti trattati con la terapia contenente dolutegravir che ha raggiunto la soppressione virologica (valori di carica virale HIV-1 RNA <50 copie/mL, obiettivo primario dello studio secondo l’analisi snapshot FDA), è stata del 90%, in confronto a quanto osservato nei pazienti nel braccio di controllo (83%, differenza aggiustata di trattamento [95% CI] 7.1% (0.9%, 13.2%); P=0.025; N=242 in ogni braccio). Le percentuali di pazienti nei quali non si è evidenziata una risposta virologica sono state rispettivamente del 6% (braccio dolutegravir) e 7% (braccio darunavir) mentre i tassi di sospensione del trattamento per aventi avversi sono stati dell’1% e 4% rispettivamente per dolutegravir e darunavir. Le percentuali di sospensione del trattamento per altre ragioni (ad esempio deviazioni dal protocollo, perdita durante il follow-up o abbandono concordato) sono stati 2% nel braccio dolutegravir versus 5% nel braccio darunavir.
Non si sono evidenziate mutazioni virali primarie emergenti legate a resistenze durante il trattamento correlate al trattamento in entrambi i bracci di trattamento.
 
Gli eventi avversi più comunemente riscontrati (>10%) in entrambi i bracci dello studio sono stati la diarrea (dolutegravir 17% vs darunavir potenziato 29%), la nausea (16% vs 18%), e la cefalea (15% vs 10%). Nei partecipanti allo studio trattati con dolutegravir si è riscontrata una percentuale inferiore di anomalie di Grado 2 o superiori nei valori di colesterolo-LDL (dolutegravir 2% vs darunavir 7%, [p<0.001]). Eventi avversi severi sono stati riscontrati nell’11% e nel 5% rispettivamente nei pazienti trattati con dolutegravir (N=242) o darunavir potenziato (N=242), con un evento avverso severo attribuito dai ricercatori al trattamento con dolutegravir.
 
Lo studio FLAMINGO di Fase IIIb/IV segue quattro studi clinici di fase III che hanno esaminato i profili di efficacia e sicurezza di dolutegravir. Si tratta del terzo studio condotto su pazienti adulti non ancora trattati (naive). I dati relativi agli studi SPRING-2 (ING113086), SINGLE (ING114467) e VIKING-3 (ING112574) sono stati annunciati nel 2012, mentre i dati dello studio SAILING (ING111762) sono stati annunciati nel 2013: questi quattro studi costituiscono la base del dossier registrativo presentato alla FDA (U.S. Food and Drug Administration) che ha portato all’approvazione di Tivicay il 12 agosto 2013.

02 ottobre 2013
© Riproduzione riservata

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