Beta-agonisti a breve durata. Aifa: “Attenzione alle donne incinte”
“Sono associati a gravi, talvolta fatali, eventi avversi cardiovascolari sia della madre che del feto/neonato”, avverte l’agenzia del farmaco. Previste restrizioni d’uso. Ecco la nota Aifa.
09 OTT - Arrivano dall’Aifa e dall’Ema nuove restrizioni all’uso di Beta-agonisti a breve durata d’azione (Saba) nelle indicazioni ostetriche.
La nota richiama l’attenzione degli operatori sanitari sull’obbligo di segnalare tutti i sospetti eventi avversi associati all’uso dei Saba, per i quali sono stabilite le seguenti restrizioni:
- le formulazione orali e i suppositori dei Saba non devono essere utilizzate in alcuna indicazione ostetrica
- L’uso di Saba per via parenterale deve essere limitato al massimo a 48 ore e somministrato con la supervisione di uno specialista in tutte le indicazioni ostetriche autorizzate:
- inibizione di parto prematuro tra le 22 e la 37 settimana di gestazione
- i Saba sono associati a gravi, talvolta fatali, eventi avversi cardiovascolari sia della madre che del feto/neonato
- le formulazioni parenterale dei Saba non devono essere usate nelle donne con una storia di malattia cardiaca o nelle condizioni il cui prolungamento della gravidanza è pericoloso per la madre e per il feto
09 ottobre 2013
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