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Parkinson e Alzheimer. E se tutto cominciasse in gravidanza? La ricerca di un team italo-francese


Lo studio valuterà se gli eventi traumatici negli stadi precoci di sviluppo (come stress o malattie infettive) influiscano o meno nell'insorgenza e nelle caratteristiche delle malattie neurodegenerative. Gli scienziati, di diverse università e istituti dei due Paesi, sono convinti che se le relazioni fossero accertate si faciliterebbe lo sviluppo di nuove terapie più efficaci.

03 NOV - Francia e Italia hanno unito le forze per creare un laboratorio internazionale dedicato allo studio delle malattie neurodegenerative. L'Università di Lille 1, il CNRS, il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), l’Università Sapienza di Roma e l’IRCCS Neuromed di Pozzilli (IS) hanno infatti siglato l’accordo per la creazione del Laboratorio Internazionale Associato (LIA) "Stress Prenatale e Malattie Neurodegenerative".

Il LIA si inserisce nell'ambito di una collaborazione scientifica di lunga durata tra la Francia e l'Italia, con lo scopo di continuare, e in qualche modo far convergere, la ricerca di diversi gruppi di studiosi che hanno già riportato importanti risultati nel campo delle neuroscienze.

Nello specifico, il Laboratorio ha l’obiettivo di valutare se gli eventi traumatici (come, per esempio, condizioni di stress psico-fisico o patologie infettive) negli stadi precoci dello sviluppo, in particolare durante la gravidanza, possano influenzare la predisposizione nei confronti delle principali patologie neurodegenerative dell’età adulta (in special modo Parkinson e Alzheimer) in termini di età di esordio, severità e progressione della malattia.

Lo studio di tali meccanismi, secondo i ricercatori, potrebbe facilitare lo sviluppo di strategie terapeutiche in grado di prevenire o ritardare l’insorgenza delle patologie neurodegenerative o l’individuazione di biomarcatori per prevedere l’insorgenza delle malattie.

I ricercatori auspicano di poter produrre risultati che abbiano un’effettiva ricaduta sulla salute pubblica sia in termini di diagnosi che di terapie innovative. Uno dei punti di forza del LIA sarà, inoltre, lo scambio di studenti e ricercatori, anche nell’ambito di programmi finanziati dall'Unione Europea, incentivando la partecipazione al progetto di scienziati di fama internazionale.

03 novembre 2013
© Riproduzione riservata

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