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Mal di testa cronico. Neurostimolazione sottocutanea efficace in oltre il 70% dei casi

di Viola Rita

L’elettrostimolazione nei punti di dolore ha consentito un miglioramento della patologia in oltre 7 pazienti su 10, in uno studio su 83 pazienti. La tecnica si basa sull’innesto sottocutaneo di elettrodi che trasmettono impulsi che 'sostituiscono' il dolore. E deve essere effettuata da esperti. Lo studio uscirà su Neuromodulation

23 GEN - Più di 7 pazienti su 10, in uno studio che ha coinvolto 83 pazienti, ne hanno tratto giovamento e hanno potuto ridurre gli analgesici e migliorare la qualità di vita. I risultati sono frutto della ricerca, condotta da Paul Verrils, che sarà prossimamente pubblicata sulla rivista scientifica Neuromodulation. La ricerca è stata presentata a dicembre a Las Vegas al meeting annuale della North American Neuromodulation Society
 
La neurostimolazione sottocutanea è utile per il trattamento del mal di testa ma anche di altri problemi legati al dolore cronico benigno, come il mal di schiena, come sottolineano gli esperti. La tecnica consiste nell’innesto sottopelle di uno o più elettrodi nel punto all’origine del dolore: gli impulsi elettrici trasmessi impediscono di sentire il dolore. Si tratta di una tecnica poco invasiva, come spiegano gli esperti, soprattutto in confronto alle altre soluzioni disponibili come quelle midollari, e praticamente priva di effetti collaterali:non ci sono limiti d’età o controindicazioni.Dopo una prima prova per vedere se il paziente ottiene benefici, in caso positivo si procede con una seconda seduta per l’innesto definitivo del generatore di impulsi.
“Una volta che sono escluse patologie correlate, la neurostimolazione sottocutanea si è rivelata una valida alternativa ai farmaci”, illustra Giovanni Frigerio, medico anestesista e terapista del dolore del Barolat Neuromodulation Institute Europe di Appiano Gentile (a Como). “È molto praticata in America, dove è stata introdotta dal 2000 grazie alle intuizioni di un italiano, il torinese Giancarlo Barolat, considerato uno dei maggiori esperti al mondo per la cura del dolore”.
 
Lo studio ha coinvolto per oltre quattro anni 83 pazienti che soffrono di mal di testa, a cui sono stati impiantati uno o più elettrodi nei punti dove il dolore era più acuto. Risultato? 60 pazienti (cioè circa il 72%) hanno affermato di avere avuto un miglioramento e ben 41 (circa la metà del totale) hanno avuto un miglioramento superiore al 50%. Oltre 8 pazienti su 10, inoltre, hanno ridotto l’uso di analgesici o di farmaci profilattici, presi all’insorgenza dei sintomi o preventivi, e sono anche state osservate diminuzione di disabilità e depressione. In 10 casi (12%) è stata necessaria una revisione chirurgica, cioè la risistemazione elettrodo, ma non sono state riportate complicazioni a lungo termine.
Nove su dieci di noi hanno provato almeno una volta nella vita questo disturbo, mentre la metà di noi ha diversi attacchi durante l’anno. Complessivamente, “nel 18% dei casi il paziente ne soffre per tutta la vita, senza trovare una soluzione. Le cause sono diverse e non sempre chiare: sicuramente l’ereditarietà è uno dei fattori di rischio più importanti”, ha sottolineato il medico anestesista. In caso di mal di testa persistente (ossia che dura da più di tre mesi, con oltre 4/5 attacchi al mese), il paziente deve fare degli accertamenti per escludere altre patologie e impostare terapie farmacologiche per ridurre il dolore. A lungo andare, tuttavia, i farmaci danno spesso assuefazione e diventano meno efficaci. “Ecco perché è importante individuare cure alternative”.
 
È importante però che la neurostimolazione sia eseguita da esperti, come viene sottolineato, altrimenti può non dare i risultati sperati. A volte può essere abbinata ad altre tecniche, come la stimolazione midollare. A seconda del tipo di dolore, vengono posizionati uno o più fili sottilissimi sotto la cute e un generatore di impulsi che è di dimensioni molto ridotte (come una piccola scatola di fiammiferi) e si può posizionare in vari punti del corpo, sempre sotto cute. A Las Vegas, inoltre, è stata presentata una nuova tecnologia “wireless” efficace anche per la cura delle cefalee. Il generatore di impulsi non è più sotto pelle, ma è una cintura o un bracciale che si collega senza fili, tramite radiofrequenza, con gli elettrodi. “Credo che il comfort per il paziente sarà decisamente migliore. A breve sarà disponibile anche in Italia”.

Viola Rita

23 gennaio 2014
© Riproduzione riservata

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