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Infezioni ospedaliere. Anche lo stetoscopio è a rischio. Uno studio svela perché

di Maria Rita Montebelli

Non sono solo le mani sporche degli operatori sanitari ad esporre al rischio di trasmissione delle infezioni. Uno studio svizzero pubblicato sul giornale della Mayo Clinic rivela che i batteri si annidano soprattutto sul diaframma dello stetoscopio. Che andrebbe quindi disinfettato da un paziente all’altro

27 FEB - Il maggior veicolo di trasmissione delle infezioni batteriche ospedaliere, è noto, sono le mani non lavate degli operatori sanitari. Ma forse c’è qualcosa che potrebbe far vacillare il triste primato delle mani sporche ed è il fonendoscopio.
Una ricerca degli Ospedali Universitari di Ginevra che sarà pubblicata sul numero di marzo di Mayo Clinic Proceedings ha messo a confronto il livello di contaminazione batterica delle mani dei medici e dei loro stetoscopi.
 
Considerando che gli stetoscopi vengono utilizzati più volte al giorno, venendo a diretto contatto con la cute del paziente – hanno pensato i ricercatori svizzeri – potrebbero albergare svariate migliaia di batteri, compreso l’MRSA, ‘saliti a bordo’ da un paziente all’altro. “Abbiamo pensato dunque – sostengono i ricercatori svizzeri - che per questo motivo gli stetoscopi rappresentano dei potenziali importanti veicoli di trasmissione. Da un punto di vista del controllo delle infezioni e delle prospettive di sicurezza dunque, gli stetoscopi andrebbero considerati come un’estensione delle mani del medico ed andrebbero dunque disinfettati da un paziente all’altro”.
 
Lo studio è stato effettuato su 71 pazienti esaminati da 1-3 medici che indossavano guanti sterili e uno stetoscopio sterilizzato. Alla fine dell’esame, è stata presa in esame la concentrazione batterica presente in due parti dello stetoscopio (il diaframma e il tubo) e in quattro zone delle mani dei medici (punta delle dita, eminenza tenar e ipotenar, dorso delle mani). Il diaframma dello stetoscopio è risultato la regione più pesantemente contaminata da stafilococchi MRSA (Staphylococcus aureus meticillino-resistente) dopo aver visitato pazienti colonizzati da questi batteri. Per quanto riguarda le mani, come prevedibile, la regione più contaminata è risultata la punta delle dita.
Questo è il primo studio in assoluto ad aver messo a confronto diretto al contaminazione degli stetoscopi con quella delle mani del medico. Il take home message che arriva da Ginevra è dunque: medici ricordatevi di disinfettare lo stetoscopio da un paziente all’altro.
 
“Contamination of Stethoscopes and Physicians’ Hands After a Physical Examination,” by Yves Longtin, MD; Alexis Schneider, MD; Clément Tschopp, MD; Gesuèle Renzi, MS; Angèle Gayet-Ageron, MD, PhD; Jacques Schrenzel, MD; and Didier Pittet, MD, MS (DOI: http://dx.doi.org/10.1016/j.mayocp.2013.11.016). Mayo Clinic Proceedings, Volume 89, Issue 3 (March 2014)
 
Maria Rita Montebelli

27 febbraio 2014
© Riproduzione riservata

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