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GSK punta sull’Africa. Previsti investimenti per 130 mln di sterline in 5 anni


L’obiettivo è stimolare il maggior numero di ricerche sulle malattie croniche, aumentare la capacità di fornire localmente farmaci e rendere più robusta l’infrastruttura sanitaria. Prevista la creazione di almeno 500 posti di lavoro qualificati per contribuire allo sviluppo delle capacità e delle competenze locali.

01 APR - Creazione del primo Open Lab di R&S per favorire la comprensione delle malattie non trasmissibili e sostenere lo sviluppo dei nuovi farmaci per l’Africa. Aumento della presenza produttiva in Africa per aumentare la capacità e migliorare l’autosufficienza dell’area. Istituzione di 25 cattedre presso le Università africane per sostenere lo sviluppo delle competenze e delle capacità in ricerca, ingegneria, salute pubblica e nelle aree correlate. Impegno a formare 10mila operatori sanitari in più nell’Africa sub-sahariana.
 
È questo l’elenco di nuovi investimenti nell’Africa sub-sahariana annunciato da Andrew Witty, Ceo di Glaxo Smith Kline, nel corso del quinto Business Forum Europa-Africa a Bruxelles. L’obiettivo è sviluppare un partenariato con i governi dei Paesi africani mirato a stimolare un maggior numero di ricerche sulle malattie croniche, ad aumentare la capacità di fornire localmente farmaci e rendere più robusta l’infrastruttura sanitaria.
Sul piatto fino a 130 milioni di sterline nei prossimi cinque anni e la creazione di almeno 500 posti di lavoro qualificati per contribuire allo sviluppo delle capacità e delle competenze locali in Africa. Il programma di investimento avrà come base le attuali attività in Africa sub-sahariana, che attualmente impiegano circa 1.500 persone in più di 40 Paesi, compresi i tre siti produttivi in Kenya, Nigeria e Sud Africa.

“Oggi presentiamo i prossimi passi per affrontare il doppio impatto delle malattie infettive e delle patologie non trasmissibili in Africa e per aiutare a costruire il futuro del settore sanitario nella regione – ha affermato Andrew Witty – abbiamo l’opportunità unica di rendere disponibile un significativo valore sociale ed economico per tutti coloro che fanno parte della comunità utilizzando la nostra conoscenza scientifica e quanto abbiamo realizzato su scala internazionale per sviluppare farmaci innovativi e renderli disponibili a tutte le persone che ne hanno bisogno nel mondo. Pur mantenendo la nostra massima focalizzazione su come possiamo sostenere lo sviluppo oltre il 2015 – ha aggiunto – ora è il momento per il business di giocare un ruolo maggiormente attivo per contribuire a un futuro più prospero in Africa, investendo in infrastrutture, costruendo conoscenze e competenze per liberare potenziale umano e creare posti di lavoro. Il nostro obiettivo a lungo termine è di mettere l’Africa stessa in condizione di scoprire, sviluppare e produrre i farmaci di cui ha bisogno”.
 
Sostenere lo sviluppo di nuovi farmaci in Africa. Saranno investiti25 mln di sterline per creare in Africa il primo “Open Lab” di Ricerca & Sviluppo (R&S) al mondo per le malattie non trasmissibili (Non Communicable Diseases), come ad esempio l’apparentemente più elevata prevalenza dell’ipertensione resistente ai trattamenti e del tumore della mammella aggressivo nelle giovani donne. Il nuovo Open Lab R&S prevede la collaborazione dei ricercatori dell’azienda farmaceutica con  i centri di ricerca in tutta l’Africa dal loro Hub R&S Gsk di Stevenage, in Gran Bretagna, per portare avanti studi epidemiologici, genetici e di intervento di alta qualità. L’obiettivo è migliorare la conoscenza delle malattie non trasmissibili in Africa. Un comitato indipendente composto da primari scienziati e clinici supervisionerà la crescita dei progetti di ricerca sulle Ncd all’interno di un network dinamico e innovativo.
L’Open Lab sosterrà direttamente la formazione e l’educazione dei ricercatori africani che parteciperanno al portfolio di progetti, accrescendo le competenze locali e creando una nuova generazione di esperti africani sulle malattie non trasmissibili capace di instillare una vena profonda di “pensiero africano” all’interno della stessa organizzazione di R&S di GSK.
 
Creare partnership innovative per trasformare la fornitura di farmaci in Africa. Nei prossimi cinque anni GSK guarderà alle partnership con diversi Paesi africani per sviluppare competenze locali nella produzione di farmaci. Per questo GSK investirà fino a 100 milioni di sterline per allargare le proprie capacità produttive attuali in Nigeria e Kenya e costruirà fino a cinque nuovi stabilimenti in Africa. L’azienda sta attualmente analizzando possibili aree in diversi Paesi tra cui il Ruanda, il Ghana e l’Etiopia: i siti selezionati verranno annunciati a tempo debito e sottoposti all’accordo con il governo.
Le nuove strutture verranno costruite secondo gli standard di Good Manufacturing Practices (GMP) e produrranno localmente farmaci di estrema rilevanza come antibiotici, medicinali per le affezioni delle vie respiratorie e farmaci per il trattamento dell’infezione da virus Hiv, per conto di ViiV Healthcare.
 
Per sostenere la crescita della produzione locale e della fornitura, sarà istituto un comitato che coinvolgerà fino a 25 cattedre in Università africane in aree come la farmacologia, la salute pubblica, l’ingegneria e la logistica. Il loro compito sarà rendere più facile lo sviluppo di nuovi corsi di studio oltre che di creare internati didattici e scambi di studenti e saranno di fondamentale importanza per assicurare che la capacità produttiva rimanga totalmente all’interno del continente per favorire l’attrazione di ulteriori investimenti produttivi. Sarà inoltre intrapreso un cammino per migliorare e rendere più semplice la supply chain con la creazione di “Hub” di distribuzione regionali che possano aiutare a ridurre il rischio di carenze di scorte oltre a sviluppare partnership locali che possano rendere disponibili quantità maggiori di farmaci e prodotti GSK, per raggiungere le comunità rurali poco servite in Africa. Questi passaggi mirano a rendere l’Africa meno dipendente dall’importazione di farmaci, a migliorare la  sicurezza della fornitura e a ridurre i costi di produzione e trasporto per contribuire al contempo ad abbassare i prezzi dei farmaci stessi.
Creare un portfolio di farmaci su misura. Sarà inoltre ottimizzato il portfolio di farmaci per le malattie non trasmissibili lavorando in collaborazione con il proprio partner locale, Aspen, e con gli enti regolatori. L’obiettivo è aumentare la registrazione di farmaci e vaccini attualmente presenti in portfolio, come l’antibiotico Amoxil e il farmaco per le malattie respiratorie Ventolin, non ancora disponibili. Nello stesso tempo, l’azienda continuerà a lavorare per studiare nuovi prodotti mirati per gli specifici bisogni di salute dell’Africa, ad esempio proseguendo nel proprio impegno con i partners per sviluppare il primo vaccino contro la malaria al mondo e per creare nuovi prodotti potenziati con micronutrienti in ambito nutrizionale, per contrastare la malnutrizione infantile.
 
Supporto alla formazione degli addetti alla salute pubblica. L’azienda reinvestirà il 20% di tutti i profitti realizzati nei paesi meno sviluppati per potenziare le infrastrutture sanitarie in queste nazioni, inoltre sosterrà la formazione di 15mila dipendenti sanitari insieme alle organizzazioni non governative partners entro la fine del 2014.
L’impegno in formazione sarà poi allargato anche ai Paesi a reddito medio-basso nell’Africa sub-Sahariana. Nei prossimi tre anni, GSK stabilirà rapporti di partenariato con enti benefici per favorire la formazione e lo sviluppo delle competenze di 10mila operatori sanitari di comunità in Kenya, Ghana e Nigeria sotto l’egida della Campagna One Milllion Community Health Worker, condotta dalla Nazioni Unite e diretta dal Professor Jeffrey Sachs. L’investimento sarà mirato a sostenere le comunità più lontane e ai marginali per aiutare ad affrontare le ineguaglianze sanitarie che esistono anche nei paesi in rapido sviluppo.

01 aprile 2014
© Riproduzione riservata

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