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Sclerosi multipla: a Verona si studia il ruolo dei linfociti


Un progetto finanziato dalla Commissione europea mira a scoprire i meccanismi che guidano la migrazione dei linfociti nelle malattie neurologiche connesse all’infiammazione. I risultati potranno essere utili per mettere a punto nuove “armi” non solo contro la sclerosi multipla, ma anche contro epilessia e Alzheimer.

16 DIC - Un nuovo filone nella ricerca sulle malattie neurologiche sta per essere aperto a Verona, presso il dipartimento di Patologia e Diagnostica dell’Università scaligera.
Parte in questi giorni infatti “Neutraffiking”, un progetto della durata di quattro anni finanziato con 1,2 milioni euro dalla Commissione Europea attraverso il fondo dell’European Research Council per la ricerca di base.
Lo studio cercherà di comprendere il ruolo delle cellule del sistema immunitario nelle malattie neurologiche e di identificare nuovi potenziali bersagli farmacologici nelle malattie infiammatorie del sistema nervoso centrale.
A coordinarlo, Gabriela Constantin, professore associato all’ateneo scaligero.
Sarà la sclerosi multipla il modello su cui indagheranno i ricercatori: la patologia rappresenta infatti il prototipo di malattia autoimmuni che ha alla base un processo infiammatorio cronico del sistema nervoso centrale. In particolare, la migrazione dei linfociti rappresenta un evento centrale nella patogenesi della sclerosi multipla e il suo blocco costituisce un approccio terapeutico molto potente in questa patologia e in altre malattie autoimmuni. Negli ultimi anni è stato dimostrato che la migrazione dei leucociti nel cervello si verifica non solo nella sclerosi multipla ma anche in altre malattie neurologiche come per esempio l’epilessia e la malattia di Alzheimer.
“Lo scopo principale del progetto “Neurotrafficking” è lo studio dei meccanismi che controllano il traffico leucocitario nelle malattie neurologiche in cui l’infiammazione rappresenta un processo patogenetico cruciale”, ha spiegato Constantin. “Verranno studiate le interazioni tra i leucociti del sangue e le cellule endoteliali che rivestono la superficie interna dei vasi sanguigni del sistema nervoso”.
Mediante l’utilizzo di tecniche avanzate di microscopia intravitale verranno identificati nuovi meccanismi molecolari che controllano la migrazione dei leucociti attraverso la parete dei vasi sanguigni cerebrali. “Il traffico leucocitario verrà successivamente studiato all’interno del sistema nervoso utilizzando la microscopia confocale a due fotoni, una tecnica di avanguardia recentemente messa a punto dal gruppo coordinato da Gabriela Constantin”, ha aggiunto il direttore del dipartimento di Patologia e Diagnostica Aldo Scarpa. “Verranno quindi studiate in dinamica le interazioni tra i globuli bianchi e le cellule neurali e verranno identificati nuovi meccanismi implicati nel danno indotto dai leucociti al sistema nervoso e nuovi potenziali approcci terapeutici nelle malattie neurologiche”, ha concluso Scarpa. 

16 dicembre 2010
© Riproduzione riservata

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