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Malattie cardiovascolari. Contro l’aneurisma arriva lo screening dell’aorta


Misurando il lume dell'aorta ascendente è possibile valutare il rischio di rottura della stessa e ripararla prima che sia troppo tardi. Attualmente le persone colpite da aneurisma dell’aorta ascendente sono 300.000 e ogni anno si registrano 1800 nuovi casi.

17 GIU - In Italia le malattie cardiovascolari costituiscono la principale causa di morte e di grave invalidità causate da infarto o ictus. Una parte significativa di questi episodi può essere ridimensionata con la riduzione dei fattori di rischio, la diagnosi precoce o le cure tempestive. Ma per raggiungere questo risultato è fondamentale promuovere interventi di assistenza sanitaria rivolti all'individuo e finalizzati alla diagnosi e alle cure precoci, se necessarie.

Per ridurre una parte di questi eventi, dalla Fondazione Cardioteam onlus, presieduta dal cardiochirurgo Marco Diena, è stata messo in campo un progetto di screening dell’aneurisma dell’aorta ascendente, ossia fare una diagnosi precoce della dilatazione di essa e della valutazione del rischio di rottura dell'aorta stessa, che è il vaso principale che porta il sangue dal cuore all'intero organismo. Un evento che può capitare con l’avanzare dell’età, che disgraziatamente non dà sintomi e che può portare nientemeno che alla morte, in caso di rottura. Ma, come tante altre malattie oggi è prevedibile: si può scoprire e riparare prima che sia troppo tardi con un semplice esame, l'ecocardiogramma, azione non invasiva ma che verifica la condizione di salute del cuore e dei suoi vasi. La dilatazione e la rottura secondaria di questa parte di aorta, così come avviene per l'aorta addominale, che è un po’ più conosciuta, porta a conseguenze invalidanti se non addirittura alla morte.

Il test - Il rimedio principe è la diagnosi precoce che consiste nella misurazione del lume di questa arteria che non deve superare i 5 centimetri. Nella media questo diametro si aggira intorno a circa 3-3,5 centimetri, ma con l’età il diametro può aumentare, soprattutto nelle persone obese, diabetiche ed ipertese. Più gli uomini che le donne possono sviluppare una dilatazione dell’aorta ascendente che nel tempo si può avvicinare alla zona critica di circa 5cm, quando la crescita media annuale è considerata di circa un millimetro all’anno. Quando invece il diametro dell’aorta arriva a circa 6cm, il ritmo di dilatazione aumenta a circa 2millimetri all’anno. A circa 5cm di diametro dell’aorta ascendente il rischio di decesso, senza l’intervento chirurgico risulta di circa 9-10% all’anno, mentre a 6 cm questo rischio aumenta intorno al 25% all’anno.

Se a 65 anni l’aorta è di 3,5 centimetri, ci sono davanti 15 anni per porvi rimedio. Come? Controllando il proprio stile di vita: cibo sano, niente fumo e alcol, tenere sotto controllo diabete e ipertensione. Sono i fattori di rischio che, se incontrollati, favoriscono l’indurimento delle arterie che possono ridurre il passaggio del sangue o dilatare il lume fino a farlo scoppiare.

La campagna - L’argomento è conosciuto dagli specialisti, ma finora nessuno ha pensato di avviare uno screening di controllo per verificare l’incidenza della patologia. Ci hanno pensato due medici di Novara, il cardiochirurgo Marco Diena, direttore del dipartimento cardiovascolare della clinica San Gaudenzio di Novara, presidente della Fondazione Cardioteam e direttore della campagna di prevenzione e il suo collaboratore Gheorghe Cerin, vice presidente della Fondazione, cardiologo ed esperto ecografista, pure lui alla San Gaudenzio ma tutti e due passati attraverso esperienze all’estero e al policlinico di San Donato Milanese, un centro scuola per tutte le malattie del cuore.
Per accedere ai servizi della campagna basta telefonare al numero verde 800775590 e prenotarsi per una visita di controllo. Gli appuntamenti saranno visibili su www.cardioteamfoundation.org

Lo screening - L’invito è rivolto a uomini e donne fra i 55 e i 75 anni, apparentemente sani, che sollecitati dal proprio medico di base, vogliono sottoporsi allo screening con un esame semplice e non invasivo, un ecocardiogramma. Non serve alcuna prescrizione medica perché l’esame è gratuito e si concluderà con un referto dell’esame. Ai soggetti che non presenteranno alcune dilatazione anomala dell’aorta sarà consigliato un controllo a lungo termine, mentre nel caso di un risultato positivo di aneurisma, il paziente verrà invitato ad eseguire esami di approfondimento presso un centro specializzato della sua zona di residenza. Se, invece, il referto segnala una dilatazione superiore a 5 centimetri, il paziente sarà indirizzato a un centro di cardiochirurgia in grado di intervenire secondo le linee guida delle società scientifiche internazionali su aorta e valvole.

I casi - La campagna ha il bene placido delle organizzazioni scientifiche nazionali. Per Lorenzo Menicanti, presidente della Società italiana di cardiochirurgia, la campagna diventa un nuovo modello di welfare che consente di anticipare il manifestarsi di patologie fatali e invalidanti, con due vantaggi evidenti, una migliore qualità di vita per il malato e un risparmio delle spese sanitarie. Attualmente i soggetti colpiti da aneurisma dell’aorta ascendente sono 300.000 e ogni anno si registrano 1800 nuovi casi. Se rientrate nella categoria di persone candidate allo screening (se ne vogliono controllare 20.000 in un anno) seguite il consiglio di Massimo Boldi testimonial gratuito della campagna e protagonista dello spot che mostra un cartello stradale di pericolo e invita a non farci fregare dall’aorta: pericolo rottura aneurisma. L’invito degli specialisti che appoggiano la campagna è non aspettare e promuovere l’utilizzo di questa semplice tecnica ecografica che potrebbe salvare molte persone, anche giovani, in particolare fra gli sportivi che possono essere vittime di aneurismi.

Edoardo Stucchi

17 giugno 2014
© Riproduzione riservata

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