Emoderivati. Aifa e Iss: "Nessun problema di sicurezza"
In una nota congiunta il direttore dell’Aifa, Guido Rasi, e il presidente dell’Iss, Enrico Garaci, rispondono alle notizie apparse oggi su repubblica.it riguardo ai presunti rischi per la salute da emoderivati. E sul presunto sconto tra l’Iss e Aifa sui criteri di sicurezza, affermano: “C’è perfetta sintonia”, ma “stiamo lavorando congiuntamente per superare eventuali problematiche tecniche”.
24 GEN - “In merito a notizie inerenti presunti rischi per la salute da emoderivati, notizie diffuse oggi da organi di informazione, il Prof. Guido Rasi, direttore generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco, e il Prof. Enrico Garaci, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, precisano che nessun contrasto in merito ad eventuali provvedimenti riguardanti questi medicinali è mai corso tra Aifa e Iss, tra i quali esiste perfetta sintonia, e che il controllo degli emoderivati avviene secondo le norme dettate dalla farmacopea europea in grado di assicurare un elevatissimo standard di qualità”. Una nota diffusa oggi, dopo un confronto al ministero della Salute, smentisce i presunti sulla salute legati agli emoderivati e mette un punto alle voci su un forte contrasti tra Rasi e Garaci sulla questione.
Secondo quanto riportato da
repubblica.it, infatti, le norme dell’Aifa prevedono che per l’autorizzazione all’immissione in commercio dei lotti finali di sangue siano d’obbligo precise e accurate analisi per escludere la presenza di tutta una serie di virus. L’Iss, invece, avrebbe autorizzato il rilascio dei lotti pur sapendo che l’azienda produttrice di emoderivati effettua solo la ricerca del Virus dell'Epatite C, considerato che considerato che il sangue all'origine è ben controllato anche dal punto di vista infettivo e che la lavorazione per estrarre gli emoderivati fa calare ulteriormente il rischio di infettare i pazienti.
Tutto smentito. Ma i due enti si dicono comunque pronti a lavorare congiuntamente "per superare eventuali problematiche tecniche”. Se l’Aifa e l’Iss evidenziano infatti che “grazie ai rigidi controlli con cui vengono effettuate le trasfusioni nel nostro Paese il sangue italiano è tra i più sicuri al mondo”, riguardo gli emoderivati, la nota precisa che, “nel ribadirne l’assoluta sicurezza, i due Enti, con il contributo di tutte le Istituzioni coinvolte, stanno lavorando congiuntamente per superare eventuali problematiche tecniche”.
24 gennaio 2011
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