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Dispositivi medici. Assobiomedica: “Fuorviante parlare di aumento spesa del 34%”


L’Associazione delle imprese del biomedicale commenta i dati forniti dal Ministero: “Parlare di un aumento della spesa in dispositivi medici è fuorviante se non si precisa che il dato non fa riferimento all’andamento della spesa in sé, bensì all’aumento dei dati raccolti e delle strutture che li hanno trasmessi rispetto all’anno precedente”.

27 GEN - “È importante che il Ministero della Salute abbia avviato un processo di monitoraggio della spesa e di trasparenza negli acquisti sanitari, e in particolare dei dispositivi medici, ma è altrettanto importante leggere bene i dati che emergono da questa analisi dei flussi. Parlare di un aumento della spesa in dispositivi medici del +34% nel 2014 è forviante se non si precisa che il dato non fa riferimento all’andamento della spesa in sé, bensì all’aumento dei dati raccolti e delle strutture che li hanno trasmessi rispetto all’anno precedente. Il Rapporto del Ministero della Salute dà conto di una copertura pari al 95% delle strutture sanitarie, era 92% nel 2013, ma quella che va presa in considerazione è soprattutto la parte dei consumi di dispositivi medici effettivamente forniti dalle Asl. In Piemonte, per esempio, la spesa rilevata risulta aumentata del 100%, il che dimostra che l’anno precedente non era stata rilevata affatto”. Questo il commento di Assobiomedica in riferimento ai  risultati del “Rapporto sulla spesa rilevata dalle strutture sanitarie pubbliche del SSN per l’acquisto di dispositivi medici” del Ministero della Salute.
 
“Se si dovesse seguire la logica del confronto con l’anno precedente, continuando a confondere i dati rilevati con i consumi totali effettivi – ha dichiarato il Presidente di Assobiomedica, Stefano Rimondi -, possiamo già anticipare che se l’anno prossimo il Ministero sarà nelle condizioni di rilevare tutti i dati da tutte le strutture sanitarie, ovvero il 100% dei consumi, risulterà un aumento degli stessi di oltre il 60%. E ciò sarebbe chiaramente un assurdo”.

27 gennaio 2015
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