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Il diabete gestazionale della madre è associato al rischio di autismo per il figlio. Ecco lo studio

di Viola Rita

In un gruppo di più di 320mia bambini, l’esposizione intrauterina al diabete mellito gestazionale nella madre, diagnosticato a più di 26 settimane di gravidanza, sembra collegata al rischio di disturbi dello spettro autistico. Al contrario, la presenza di diabete di tipo 2 pre-esistente, dunque non gestazionale, non è stata associata in maniera significativa a a tale rischio per il figlio. Lo studio* su Jama

16 APR - Il diabete gestazionale, diagnosticato a partire dalla 26a settimana di gravidanza, potrebbe avere un collegamento col rischio di un disturbo dello spettro autistico (DSA) nel bambino. È quanto afferma uno studio scientifico, pubblicato sulla rivista Jama (Journal of the American Medical Association), che è stato condotto su più di 320 mila bambini statunitensi. Al contrario, nella madre la presenza di diabete di tipo due già prima della gravidanza non è stata associata in maniera significativa a questo rischio per il figlio. Lo studio è stato condotto da Anny H. Xiang, Ph.D., del consorzio Kaiser Permanente della California del Sud (Kaiser Permanente Southern California), a Pasadena, in California, insieme ai colleghi.
 
Il diabete gestazionale si manifesta per la prima volta in gravidanza e può talvolta presentarsi in donne con familiarità o con altri fattori di rischio (tra cui sovrappeso o obesità), ma tende a sparire dopo il parto.  I disturbi dello spettro autistico, un gruppo eterogeneo di patologie caratterizzate da problematiche differenti, hanno una origine biologica e sono accomunate da una organizzazione atipica di alcune aree del cervello. Le origini di questi disturbi sono talvolta associate a fattori genetici e ambientali e, ad oggi, in un caso su tre risulta possibile individuarle.

In anni recenti, è stata messa in evidenza la possibile relazione tra alcuni fattori, fra cui il diabete gestazionale, e il rischio di autismo. Nello studio del 2009 di Gardener, all'interno della meta-analisi questo tipo di diabete risulta associato ad un aumento di due volte del rischio di autismo. Nelle conclusioni di tale studio si legge che non c'è un'evidenza scientifica tale da poter inserire il diabete gestazionale e/o gli altri fattori considerati tra le cause della malattia. 
 
A partire dall'esame condotto su un vasto campione di bambini, lo studio odierno approfondisce l'argomento e nelle conclusioni conferma la presenza della relazione tra le due patologie, solo se la malattia viene diagnosticata nella madre dopo la 26a settimana di gravidanza.
 
I ricercatori hanno preso in considerazione circa 322mila bambini nati dal 1995 al 2009 presso gli ospedali Kaiser Permanente Southern California (KPSC); i piccoli sono stati esaminati al momento della nascita e alcuni anni dopo. La netta maggioranza di loro, ovvero il 90,2% (quasi 291 mila bimbi), non ha avuto un’esposizione intrauterina ad alcuna forma di diabete, mentre circa il 2% dei piccoli (6.649 bambini) è stato esposto durante la gravidanza a diabete di tipo 2 pre-esistente, non gestazionale, ed il 7,8% (circa 25mila bambini) ha avuto un’esposizione intrauterina alla forma gestazionale (GDM). 
Nell’analisi successiva, all’età media di cinque anni e mezzo, 3.388 bambini hanno ricevuto una diagnosi di disturbo dello spettro autistico. Di questi, 115 erano stati esposti a diabete 2 pre-esistente, 210 a diabete gestazionale GDM (di questi 210 casi, in 130 era stato diagnosticato a meno di 26 settimane di gravidanza e in 180 casi a più di 26 settimane) e 2.963 bambini non esposti ad alcuna forma di diabete.
 
Dopo aggiustamenti basati su una serie di parametri, tra cui l’età della madre, il suo livello socio-economico, l’etnia, il sesso del figlio ed altre caratteristiche, i ricercatori hanno concluso che il diabete gestazionale diagnosticato nella madre a partire dalla 26a settimana di gravidanza è associato con il rischio di disturbi dello spettro autistico per la prole, mentre il diabete di tipo 2 pre-esistente non può essere messo in relazione con queste patologie. Nello studio, inoltre, l’aumento del rischio è risultato indipendente dall’abitudine al fumo da parte della madre, dal suo indice di massa corporea prima della gravidanza e dal suo aumento di peso.
I meccanismi che collegano l’iperglicemia intrauterina e i disturbi DSA nella prole possono seguire percorsi differenti, spiegano i ricercatori, tra cui l’ipossia fetale (ridotta concentrazione di ossigeno nel sangue), stress ossidativo nel sangue cordonale e nel tessuto della placenta, infiammazione cronica ed alterazioni epigenetiche, che agiscono sulle cellule senza modificarne il Dna.
 
Viola Rita
 
*Anny H. Xiang, Xinhui Wang, Mayra P. Martinez, Johanna C. Walthall, Edward S. Curry, Kathleen Page, Thomas A. Buchanan, Karen J. Coleman, Darios Getahun.Association of Maternal Diabetes With Autism in Offspring. JAMA, 2015; 313 (14): 1425 DOI: 10.1001/jama.2015.2707

16 aprile 2015
© Riproduzione riservata

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