Caso bollini farmaceutici. Poligrafico Stato: “No ad allarmismi. Entro metà maggio ritardi saranno riassorbiti”
L’IPZS dopo la notizia dei 70 mln di medicinali fermi nelle aziende a causa di un problema con la colla dei bollini, rassicura che “è sempre stata garantita e continuerà ad esserlo la fornitura per le cosiddette urgenze di farmaci oncologici, salvavita, vaccini e nuovi lanci di prodotto”. E poi comunica come "entro la seconda settimana di maggio i ritardi saranno riassorbiti”.
16 APR - L’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato in una nota stampa precisa “in relazione alle notizie diffuse negli ultimi giorni, relative ai ‘settanta milioni di contrassegni, equivalenti ad altrettante scatole di medicinali’, ‘bloccati negli stabilimenti dei produttori’ a causa di problemi relativi alla stampa, al fine di evitare ulteriori allarmismi tiene, innanzitutto, a sottolineare che è sempre stata garantita e continuerà ad esserlo la fornitura per le cosiddette urgenze di farmaci oncologici, salvavita, vaccini e nuovi lanci di prodotto”.
Per l’Istituto “la quasi totalità dei ritardi registrati rientra comunque nei termini previsti dalle forniture e la parte residua verrà riassorbita entro la seconda settimana di maggio”.
L’IPZS pone poi “l’accento sul fatto che, come spiegano le stesse associazioni di categoria, in nessuna farmacia si sono registrati casi di carenza. Risulta dunque chiaro che quanto accaduto nulla ha a che vedere con l’internalizzazione della produzione, peraltro non ancora partita, che, semmai, garantirà il totale monitoraggio in tutte le fasi, ma soprattutto genererà economie di scala tali da consentire l’abbassamento del costo del bollino e l’innalzamento dei livelli di sicurezza. Un obiettivo che l’IPZS si è dato scegliendo di investire sulla produzione ‘in house’”.
“Il bollino – prosegue la nota - rappresenta, a tutti gli effetti, lo strumento chiave per la certificazione della autenticità del farmaco immesso sul mercato italiano, permettendo la sua tracciatura in ogni fase della distribuzione e rendendo, dunque, possibili tutti gli eventuali interventi per tutelare la salute dei cittadini”.
“La sua utilità – conclude il comunicato - ed il suo valore non sono – pertanto – in contraddizione con l’entrata in vigore della ricetta elettronica, tant’è che questo valido strumento verrà mantenuto in virtù dei dati che indicano l’Italia come il paese in Europa con il più basso livello di contraffazione dei medicinali”.
16 aprile 2015
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