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Robot chirurgici intelligenti: parte progetto a Verona


cerca coordinata dall’Università di Verona, finanziata dalla Comunità Europea con  3.929.667 euro, si occuperà di sviluppare robot in grado di eseguire in maniera autonoma atti chirurgici come biopsie, incisioni e suture.

04 FEB - ama I-SUR ed è il progetto nato all’Università di Verona per creare nuovi modelli di  robot chirurgici intelligenti per attraversare le nuove frontiere della sala operatoria. L’automazione della chirurgia robotica permetterà infatti ai chirurghi di focalizzarsi sugli aspetti più delicati dell’intervento, lasciando alle nuove tecnologie alcuni semplici compiti come suture e incisioni. Si potranno anche migliorare precisione e velocità e incorporare i compiti automatici nei sistemi di telechirurgia, dove il chirurgo non può essere accanto al paziente come nel caso di calamità naturali. È prevista anche la pianificazione preoperatoria dei compiti in modo da assicurare che il robot esegua le operazioni automatiche secondo la prassi operatoria del chirurgo.
Il progetto veronese, coordinato dall’informatico Paolo Fiorini e finanziata dalla Comunità Europea con  3.929.667 euro, si focalizzerà sulle operazioni chirurgiche semplici come le biopsie, tagli e suture. Saranno definiti dei parametri per constatare il successo e per testare se i metodi utilizzati rispettano i requisiti di sicurezza definiti.
L’università di Verona coordinerà tutte le fasi del progetto: dalla progettazione del modello allo sviluppo di interfacce chirurgiche, dall’identificazione dei rischi, sensibilità, controllo e design degli strumenti robotici alla pianificazione di interventi. Oltre al dipartimento di Informatica diretto da Carlo Combi, nella ricerca saranno coinvolti Claudio Bassi ordinario di Chirurgia generale e Giovanni Meruzzi associato di Diritto commerciale che indagherà gli aspetti giuridici e legali che ancora oggi non sono stati approfonditi.
Oltre all’Università scaligera, il gruppo di lavoro è composto dalle Università di Ferrara e Modena - Reggio Emilia, dall’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, dalla Fondazione dell’istituto San Raffaele di Milano, dal dipartimento e-Service del San Raffaele, dal Politecnico di Zurigo, dal laboratorio di bio-robotica dell’università di Tallinn, dal centro interventi dell’ospedale universitario di Oslo e dall’università  Yeditepe di Istanbul.
 

04 febbraio 2011
© Riproduzione riservata

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