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Fazio: “Potenziare lo sviluppo di biobanche oncologiche”


È quanto ha affermato il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, partecipando oggi all’incontro su “Infrastrutture di ricerca quali acceleratori di competitività nello sviluppo socio-economico del Paese” organizzato all’Istituto superiore di Sanità.

10 FEB - Nel fondo sanitario nazionale ci sono 15 milioni di euro destinati al finanziamento delle biobanche ma “occorre implementare lo sviluppo delle biobanche oncologiche per studiare la particolarità dei tumori” anche considerato che queste conoscenze “sono alla base dell'uso dei farmaci innovativi”. È quanto ha affermato il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, partecipando all’incontro su “Infrastrutture di ricerca quali acceleratori di competitività nello sviluppo socio-economico del Paese” organizzato all’Istituto superiore di Sanità in collaborazione con Alleanza contro il Cancro e ministero della Salute.
"Il workshop organizzato oggi – ha afferma Filippo Belardelli, direttore del Dipartimento di Biologia Cellulare e Neuroscienze dell’Iss - vuole rappresentare un momento di incontro e dibattito tra rappresentanti delle istituzioni pubbliche e private sul valore aggiunto delle costituende infrastrutture di ricerca nel passaggio ad un sistema organizzativo che sviluppi il rapporto tra accademia e industria a vantaggio della competitività del Paese e al fine di promuovere il trasferimento dei risultati in interventi per la salute pubblica".
Investire nello sviluppo e nella collaborazione a livello regionale, nazionale ed europeo delle Infrastrutture di Ricerca, hanno rilevato gli esperti intervenuti all’Iss, è la strategia vincente per promuovere la ricerca traslazionale, soddisfare i bisogni di salute dei cittadini e favorire lo sviluppo socio-economico del Paese.
Oggi più che mai si avverte la necessità da parte dei governi regionali, nazionali e dalla comunità scientifica, di creare e sviluppare infrastrutture dedicate alla ricerca per evitare eccessiva frammentazione e duplicazione, creando sistemi di servizio in grado di realizzare il trasferimento delle conoscenze in applicazioni utili al cittadino (obiettivo questo della ricerca traslazionale). In ultima analisi, dunque, per favorire lo sviluppo socioeconomico di un Paese, e al tempo stesso ridurre i costi e ottimizzare gli interventi.
Secondo gli esperti, inoltre, mentre la competizione può essere la forza motrice della ricerca di base, per il processo di trasferimento delle conoscenze alla clinica e alla pratica medica è fondamentale la collaborazione e lo sviluppo di Infrastrutture dedicate. Ciò implica un nuovo modello di cooperazione strategica tra ricercatori, clinici, rappresentanti delle agenzie regolatorie, ministeri, agenzie di finanziamento, e industria.

Da questa consapevolezza parte l’impegno dell’Iss nella sfida lanciata dall’Europa per la costruzione delle Infrastrutture di ricerca nel settore biomedico. Dal 2008, infatti, l’Istituto, su mandato del MIUR, ha partecipato alla fase preparatoria per la costruzione di 3 importanti Infrastrutture di ricerca: European Advanced Translational Research Infrastructure in Medicine (EATRIS); European Clinical Research Infrastructures Network (ECRIN); Biobanking and Biomolecular Resources Research Infrastructure (BBMRI). E già oggi l’Iss, con la cooperazione delle molte istituzioni che partecipano alle diverse reti o nodi nazionali, in alcuni casi già formate e in altri ancora in fase di formazione o sviluppo, è in grado di iniziare a fornire ai potenziali utenti piattaforme integrate di servizi per promuovere la ricerca traslazionale e clinica.

10 febbraio 2011
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