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Psicologia. Vittime di bullismo da piccoli potrebbero diventare obesi o cardiopatici da grandi

di Kate Kelland

Uno studio britannico ha valutato i dati relativi a 7102 bambini i cui genitori avevano fornito informazioni riguardo la loro esposizione ad atti di bullismo a 7 e 11 anni. All’età di 45 anni, il 20% presentava livelli elevati di infiammazione nel sangue e di incidenza di obesità.

20 MAG - (Reuters Health) – Chi è stato vittima di bullismo durante l’infanzia ha più probabilità di essere sovrappeso o obeso in età adulta ed è soggetto a un maggior rischio di sviluppare cardiopatie, diabete e altre patologie. È quanto emerge da uno studio condotto da psichiatri dell’Institute of Psychiatry, Psychology & Neuroscience del King's College di Londra. I ricercatori hanno riscontrato che poco più di un quarto delle donne che avevano subito atti di bullismo occasionali o frequenti durante l’infanzia, all’età di 45 anni era obeso, rispetto al 19% di coloro che non erano mai state bersaglio di episodi del genere.

Inoltre, sia gli uomini che le donne di mezza età, vittime di bulli da bambini. presentavano livelli più elevati di grasso, noto fattore di rischio per la cardiopatia. Lo studio ha incluso 7102 bambini i cui genitori avevano fornito informazioni riguardo la loro esposizione ad atti di bullismo ai 7 e agli 11 anni. Circa il 28% era stato vittima di episodi occasionali e il 15% di episodi frequenti. Quei bambini sono stati poi seguiti all’età di 45 anni ed è stato registrato il loro livello di infiammazione nel sangue e l’eventuale sviluppo di obesità.

Circa il 20% di coloro che avevano subito frequentemente atti di bullismo presentava livelli elevati di proteina C reattiva (PCR). Livelli elevati di questa proteina aumentano il rischio di cardiopatia incrementando l’aterosclerosi. I casi studiati provengono dal British National Child Development Study, che dispone dei dati di tutti i bambini nati in Inghilterra, Scozia e Galles durante una settimana del 1958.
 

Kate Kelland
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science) 

20 maggio 2015
© Riproduzione riservata

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