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Trombosi venosa profonda ed embolia polmonare. Via libera Aifa alla rimborsabilità di apixaban


Semaforo verde per l'anticoagulante orale di Bristol-Myers Squibb e Pfizer. Il farmaco è già approvato per la prevenzione dell’ictus cerebrale e dell’ embolia sistemica nei pazienti con Fibrillazione Atriale Non Valvolare e per la prevenzione del tromboembolismo venoso (TEV) nei pazienti sottoposti a chirurgia elettiva protesica dell’anca e del ginocchio.

25 MAG - L’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha dato via libera alla rimborsabilità di apixaban, anticoagulante orale di Bristol-Myers Squibb e Pfizer, nel trattamento della trombosi venosa profonda (TVP) e dell’embolia polmonare (EP) e nella prevenzione delle recidive di TVP ed EP negli adulti. La decisione è stata pubblicata il 23 maggio 2015 sulla Gazzetta Ufficiale. Il tromboembolismo venoso (TEV) comprende due gravi condizioni: la Trombosi Venosa Profonda (TVP) che consiste nella formazione di un trombo in una vena profonda degli arti inferiori e l’Embolia Polmonare (EP) caratterizzata dall’ostruzione di uno o più vasi del circolo polmonare da parte di un embolo.

Quasi un milione di pazienti nell’Unione Europea sono colpiti ogni anno da TEV. Negli Stati Uniti il numero di individui con TEV passerà da 0,95 milioni del 2006 a 1,82 milioni nel 2050. A seguito di un episodio di TEV, l’incidenza cumulativa di recidiva ad 8 anni può raggiungere circa il 30%.
Apixaban è un inibitore orale diretto del Fattore Xa, una proteina chiave del processo di coagulazione del sangue. Inibendo il Fattore Xa apixaban previene la produzione di fibrina e la formazione di trombi. Il farmaco è già approvato per la prevenzione dell’ictus cerebrale e dell’ embolia sistemica nei pazienti con Fibrillazione Atriale Non Valvolare e per la prevenzione del tromboembolismo venoso (TEV) nei pazienti sottoposti a chirurgia elettiva protesica dell’anca e del ginocchio.

Due gli studi che hanno portato all’autorizzazione della nuova indicazione: Amplify e Amplify-Ext. Lo studio Amplify (Apixaban for the initial Management of PuLmonary embolIsm and Deep Venous Thrombosis as First-line therapY), un trial di non-inferiorità multicentrico, in doppio cieco, randomizzato, ha arruolato 5.395 pazienti con TVP o EP sintomatica, oggettivamente confermata, trattati per sei mesi (2.691 randomizzati ad apixaban e 2.704 alla terapia convenzionale costituita da enoxaparina e warfarin). L’endpoint primario composito di efficacia era rappresentato dall’incidenza di TEV (tromboembolismo venoso) sintomatico ricorrente (TVP o EP non fatali) o morte correlata al TEV. L’endpoint primario di sicurezza era costituito dai sanguinamenti maggiori.
 
Apixaban ha dimostrato la non inferiorità per l'endpoint primario di efficacia, e la superiorità per l'endpoint primario di sicurezza (emorragie maggiori), con una riduzione del rischio relativo (RRR) pari al 69%.  Lo studio Amplify-Ext (Apixaban after the initial Management of PuLmonary embolIsm and deep venous thrombosis with First-line therapY-EXTended Treatment), un trial di superiorità, multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, della durata di 12 mesi, ha coinvolto 2.486 pazienti (842 randomizzati ad apixaban 2,5 mg b.i.d, 815 ad apixaban 5 mg b.i.d e 829 a placebo) con pregresso TEV, trattati per 6-12 mesi con terapia anticoagulante prima dell’arruolamento. L’endpoint primario di efficacia era costituito dall’incidenza di TEV sintomatico ricorrente o morte per qualsiasi causa. L’endpoint primario di sicurezza era rappresentato dai sanguinamenti maggiori.

 

25 maggio 2015
© Riproduzione riservata

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