Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Sabato 10 GIUGNO 2023
Scienza e Farmaci
segui quotidianosanita.it

Ricerca internazionale. Hai 38 anni ma la “tua” vera età biologica può oscillare dai 30 ai 60 anni. Dipende dallo stato di salute della persona

di Viola Rita

Un gruppo di scienziati ha utilizzato 18 parametri dello stato di salute, tra i quali pressione sanguigna e funzionalità epatica, per misurare l’età biologica di quasi 1.000 individui. E hanno scoperto che le persone di età anagrafica di 38 anni avevano un’età biologica variabile da 30 a 60 anni. Secondo i ricercatori è importante studiare la ‘traiettoria dell’invecchiamento’ già in età giovane. Ma il metodo è ancora da raffinare

07 LUG - Un team di ricerca internazionale ha misurato il livello di invecchiamento biologico di circa 1000 giovani adulti: la ricerca, guidata dalla Duke University (Stati Uniti), ha utilizzato 18 parametri relativi allo stato di salute dei partecipanti per rilevare la reale età biologica al di là di quella anagrafica. Lo studio, svolto in collaborazione da ricercatori degli Stati Uniti, Nuova Zelanda, Regno Unito e Israele, è pubblicato* sulla prestigiosa rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas).
 
“La maggior parte degli studi sull’invecchiamento prende in considerazione persone di età anziana, ma se vogliamo essere in grado di prevenire le malattie collegate all’età, dobbiamo iniziare a studiare l’invecchiamento nelle persone giovani”, ha affermato il primo autore Dan Belsky, assistant professor di Geriatria geriatrics al Centro per l’invecchiamento della Duke University.
L’obiettivo ultimo, dunque, è quello di poter conoscere e favorire l’intervento nel processo dell’invecchiamento stesso, per effettuare una prevenzione ancora più efficace.
"Quando si invecchia, aumenta il nostro rischio per tutti i tipi di malattie", ha spiegato il professore. "Per prevenire la comparsa contemporanea di più malattie, l'invecchiamento in sé deve essere l'obiettivo. In caso contrario, si tratta di un gioco ‘Whack-a-mole’".
 
I dati utilizzati dai ricercatori provengono dal Dunedin Study, un’ampia ricerca, svolta su più di mille persone a partire dal 1972-1973 ad oggi, che ha misurato lo stato di salute attraverso regolari interviste e altri sistemi di valutazione. Tra le misure considerate, i valori della pressione sanguigna, la funzionalità epatica ed altro.
“I metodi illustrati nella pubblicazione rappresentano soltanto una prova di concetto, finalizzata a dimostrare che è possibile vedere la ‘traiettoria’ dell’invecchiamento combinando più misure […] È corretto utilizzare il tempo per misurare il processo di invecchiamento attraverso questa modalità multi-fattoriale", ha aggiunto Belsky, ma le misure e i metodi devono essere raffinate per diventare "migliori, più veloci e più economiche".
 
A partire dal Dunedin Study, ampio e protratto negli anni, i ricercatori guidati dal gruppo della Duke University hanno considerato un gruppo di 954 partecipanti valutati tre volte durante un periodo di 12 anni, ovvero dal loro 26° al loro 38° anno di età. Gli scienziati hanno studiato come variavano 18 importanti parametri biologici all’aumentare dell’età: per ciascun individuo sono stati confrontati i valori di questi 18 biomarcatori all’età di 26, a 32 e a 38 anni. Tra questi parametri ci sono valori relativi alla funzione renale, polmonare, epatica, del sistema metabolico e immunitario, oltre al colesterolo HDL, salute cardiocircolatoria, salute dentale, vasi sanguigni nella parte posteriore dell’occhio (una spia della salute dei vasi sanguigni cerebrali) e la lunghezza dei telomeri, piccole porzioni alle estremità dei cromosomi che tendono ad accorciarsi all’aumentare dell’età.
Considerando queste misure, i ricercatori hanno determinato l’andamento di tutti i parametri per ricostruire il processo di invecchiamento individuale: così essi hanno impostato un set di misure dell’età biologica attraverso questi parametri, che variano da 30 fino a 60 anni negli individui di età anagrafica di 38 anni.
 
In base ai risultati, la maggior parte dei partecipanti aveva un’età biologica circa corrispondente a quella anagrafica, con un tasso di invecchiamento pari ad uno per ogni anno trascorso, mentre un gruppo di persone mostrava un avanzamento dell’età biologica più lento o più rapido rispetto a quella anagrafica, che corrispondeva rispettivamente ad un’età biologica inferiore o superiore rispetto a quella anagrafica. Ad esempio, avere all’età di 38 anni un’età biologica di 40 anni significa che per ognuno dei 12 anni considerati l’invecchiamento è avvenuto più in fretta, ovvero con un tasso superiore ad 1 e pari ad 1,2.
I partecipanti con la maggiore età biologica (pari a 60 anni) mostravano anche un punteggio sfavorevole rispetto a equilibrio e coordinazione corporea nonché alla resistenza fisica allo sforzo (ad esempio rispetto al compito di salire le scale).
Inoltre, i ricercatori hanno chiesto ad un gruppo di studenti della Duke University di valutare l’età delle persone soltanto attraverso l’osservazione di una loro fotografia del volto ed è emerso che gli individui con età biologica maggiore sembravano anche visivamente più anziani.  
 
Da cosa dipende l’invecchiamento
Gli scienziati sottolineano che il processo di invecchiamento non è del tutto legato ai geni, ma anche a fattori ambientali tra cui alcune abitudini dello stile di vita. Studi condotti sui gemelli hanno dimostrato che solo circa il 20% del processo di invecchiamento può essere attribuito alla genetica, ha spiegato Belsky. "Un’ampia parte è dovuta all’influenza dell’ambiente”, spiega il ricercatore. Tale influenza, aggiunge l'autore senior Terrie Moffitt (Nannerl O. Keohane professor di Psicologia e Neuroscienze alla Duke University), “ci fornisce qualche speranza che la medicina possa rallentare l’invecchiamento, consegnando alle persone anni più attivi in salute".
 
Viola Rita
 
*"Quantification of biological aging in young adults," Daniel Belsky, Avshalom Caspi, et al. PNAS, July 7, 2015. DOI: 10.1073/pnas.1506264112

07 luglio 2015
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Scienza e Farmaci

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Presidente
Ernesto Rodriquez

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy