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Come corteggiare (con successo) una donna

di Maria Rita Montebelli

Una singolare ricerca californiana dimostra che le donne rispondono più al corteggiamento, a stomaco pieno. E particolarmente sensibili sono quelle che fanno una dieta dopo l’altra. La spiegazione starebbe nel fatto che gli stimoli gratificanti, come il cibo o il sesso, accendono gli stessi circuiti cerebrali. E mangiare sensibilizza a stimoli gratificanti anche diversi dal cibo.

18 AGO - Al cuor non si comanda, si sa. Ma se avete deciso di conquistare la donna della vostra vita, meglio cominciare con una cenetta romantica. È il consiglio di Alice Ely, autrice di uno studio pubblicato su Appetite.
 
I risultati di questa bizzarra ricerca, rimbalzata sulla stampa di tutto il mondo, sembrano indicare infatti che una donna è più recettiva al corteggiamento a stomaco pieno, anziché a digiuno.
 
I ricercatori californiani hanno analizzato l’attività cerebrale di un gruppo di donne a digiuno e dopo mangiato; alcune di loro avevano fatto delle diete in passato, altre mai.
 
“Abbiamo scoperto – afferma la Ely che lavora presso l’Eating Disorders Center for Treatment and Research, della UC San Diego School of Medicine - che le giovani donne, sia  quelle reduci da una serie di diete, che quelle che la dieta non l’hanno mai fatta, presentano quando vengono mostrate loro immagini romantiche, una più marcata attivazione cerebrale delle regioni correlate al reward dopo aver consumato un pasto, rispetto a quando sono digiune”.
 
Si tratta di risultati che contrastano con quelli di studi condotti in precedenza che avevano invece mostrato come le persone mostrino una maggior sensibilità agli stimoli ‘gratificanti’ (es. cibo, soldi, droghe), a digiuno. “Nel nostro studio – spiega la Ely – le donne sono risultate più responsive a stomaco pieno e questo suggerisce che il mangiare può influenzare o sensibilizzare le giovani donne anche a stimoli gratificanti diversi dal cibo. E non sorprende visto che c’è un circuito nervoso ‘condiviso’ dal cibo e dal sesso”.
 
 
In una precedente ricerca, pubblicata su Obesity nel 2014, gli stessi autori erano andati ad analizzare anche se le risposte di reward del cervello di fronte al cibo differissero in maniera significativa nelle donne a rischio di obesità (le aficionadas delle ‘diete seriali’), rispetto a quelle che non avevano mai fatto una dieta. Tutte le partecipanti allo studio erano giovani donne, in età da college, normopeso. Il risultato era stato che il cervello delle donne con una storia di diete ripetute, risponde in maniera drammatica alle lusinghe di cibi appetitosi, tipo una torta al cioccolato, rispetto alle donne che non avevano mai fatto una dieta o anche a quelle che stavano seguendo una dieta in quel momento.
 
 
Questo risultato secondo la Ely suggerisce che le ‘incallite’ delle diete, quelle che tra l’altro una serie di studi hanno dimostrato essere a maggior rischio di ingrassare, potrebbero avere una disposizione particolare dei loro circuiti cerebrali a desiderare il cibo, più delle donne che non hanno mai fatto una dieta.
 
 
“Partendo dai risultati di questo vecchio studio – spiega la Ely – abbiamo ipotizzato che le donne con alle spalle una serie di diete, mostrino una sensibilità diversa – a stomaco pieno – a comportamenti gratificanti in generale. Quindi abbiamo testato questa percezione, confrontando l’attività cerebrale (valutata mediante risonanza magnetica) dei due gruppi di donne (quelle che non avevano mai fatto una dieta e quelle che ne avevano fatte molte), dopo esposizione ad immagini romantiche e dopo stimoli ‘neutri’, sia a digiuno che dopo mangiato”.
 
 
Sebbene i centri di reward di entrambi i gruppi rispondessero in maniera più accentuata agli stimoli romantici ‘a stomaco pieno’, l’attività cerebrale delle donne ‘a dieta cronica’ differiva da quella delle donne che non avevano mai fatto diete. In particolare, è risultata attivata una particolare regione cerebrale, la stessa che si ‘accendeva’ anche negli studi condotti in passato sui cibi appetitosi (torta al cioccolato) o neutri (carote). “Questo dato – sostiene la Ely - conferma i risultati di precedenti ricerche che hanno dimostrato una sovrapposizione delle risposte cerebrali a sesso, droghe e cibo”.
 
Maria Rita Montebelli

18 agosto 2015
© Riproduzione riservata

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