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Chirurgia Toracica. In Abruzzo la prima “Consensus Conference” sulla lobectomia toracoscopica


Nel corso dell’evento saranno elaborate le Linee Guida nazionali sulla “VATS Lobectomy”, la tecnica mini invasiva per la chirurgia del polmone che avviene per via endoscopica, con sonde e telecamere. L’appuntamento è il 29 e 30 ottobre a Giulianova lido (Teramo).

14 OTT - Il 29 e 30 ottobre 2015 si riunirà, presso la Sala Riunioni dell’Hotel Europa di Giulianova lido, il gotha della Chirurgia Toracica italiana per la prima Consensus Conference che porterà alla predisposizione di Linee Guida nazionali sulla “VATS Lobectomy”. A organizzare l’evento è il Prof. Roberto Crisci, Primario della Unità Operativa Complessa a direzione universitaria di Chirurgia Toracica dell’Ospedale di Teramo, nonché Direttore del Master di II livello in VATS Lobectomy dell’Università dell’Aquila, esimio membro del Consiglio Direttivo della SICT (Società Italiana di Chirurgia Toracica) e Responsabile scientifico del VATS Group.

“Si tratta della prima volta in Italia in cui, attraverso un processo formale (che viene illustrato in maniera particolareggiata più avanti), si giungerà ad un accordo (cioè redigerà, appunto, le Linee Guida nazionali) su una tecnica chirurgica innovativa al fine di favorire decisioni cliniche il più possibile uniformi nella cura chirurgica dei tumori polmonari. Lo scopo è quello di fornire ai pazienti la qualità di cura migliore, nonché condivisa dall’intera comunità scientifica di riferimento”, spiega una nota della Asl di Teramo che annuncia l’evento.

VATS è l’acronimo di “Video Assisted Thoracic Surgery” che, in italiano, è tradotto in Lobectomia VideoToracoscopica e si tratta di una tecnica mini invasiva per la chirurgia del polmone che avviene per via endoscopica, con sonde e telecamere, evitando i dolorosi “tagli” di qualche anno fa. “Il tumore del polmone – spiega la Asl - è ancora oggi considerato un big killer: esso rappresenta in Italia, secondo i dati dei Registri dei Tumori (AIOM – AIRTUM 2012), la seconda neoplasia più frequentemente diagnosticata tra gli uomini e la terza tra le donne, ed è la prima causa di morte per cancro nel sesso maschile e la terza in quello femminile (la seconda nelle donne di età inferiore ai 70 anni).  Le migliori possibilità di cura sono legate alla diagnosi precoce e al trattamento chirurgico: operando i tumori del polmone al I e II stadio si ottengono sopravvivenze del 50-80% a cinque anni. L’intervento di scelta in questi casi è la lobectomia, cioè l’asportazione del lobo polmonare che contiene la malattia e i linfonodi vicini.  La via di accesso standard tradizionalmente più praticata per questo tipo di interventi è un intervento attraverso il quale si pratica una incisione di circa 15-20 centimetri sul torace, con resezione del muscolo sottostante e divaricazione delle costole”.

Le conseguenze negative di questa via di accesso sono rappresentate dal dolore, dalla limitazione funzionale dell’arto superiore, dalla difficoltà a respirare profondamente e a tossire con efficacia. Per un completo recupero sono necessari alcuni mesi, ed in un 25-30% dei casi il paziente può essere affetto da dolore cronico post-toracotomico: un dolore persistente che può durare a lungo.

“Con l’intento di ovviare a questo tipo di problematiche – spiega la Direzione della Asl -, stiamo assistendo in questi anni ad uno sviluppo delle tecniche mininvasive in chirurgia toracica: si tratta di effettuare gli stessi interventi per la cura dei tumori del polmone non per via “aperta” mediante toracotomia, ma in VATS, con tre piccole incisioni cutanee, nessuna sezione muscolare e nessuna divaricazione costale. Questa tecnica innovativa, però, non dispone ancora di Linee Guida, cioè di un insieme di raccomandazioni sviluppate sistematicamente sulla base di conoscenze continuamente aggiornate e valide, che vengono rilasciate dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità”.

La “Consensus Conference” viene organizzata proprio al fine di predisporre queste linee guida.
Il processo di organizzazione di una Consensus Conference (CC) è molto complesso e deve rispettare una metodologia precisa, indicata dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità.
Gli attori coinvolti nel processo sono:
•    un Comitato Promotore (di solito una società scientifica; in questo caso, la Società Italiana di Chirurgia Toracica – SICT – e VATS Group);
•    un Comitato Scientifico (composto indicativamente da 8-12 persone con esperienza e rappresentatività riconosciute per quanto riguarda i diversi aspetti del tema oggetto della conferenza di consenso);
•    un gruppo di Esperti Designati (selezionati in base alle loro competenze specifiche sui diversi aspetti del tema in oggetto; in questo caso circa 70 chirurgi toracici italiani, i quali dovranno preparare e presentare relazioni su specifici argomenti in programma durante la CC che, presentati al Comitato Scientifico,  vengono definiti da quest’ultimo in forma di domande e inviate ai membri della Giuria);
•    il Panel Giuria (a composizione multidisciplinare e multiprofessionale, cioè che coinvolge non solo diversi ambiti clinici specialistici, ma anche tutte le figure professionali, mediche, infermieristiche, sociali, ecc. coinvolte nella gestione della pratica oggetto di CC, che ha il compito di valutare il materiale prodotto dagli Esperti e di adottare – a maggioranza – le decisioni che, poi, andranno a costituire le Linee Guida);
•    il Comitato di Scrittura (che redige il documento di consenso, lo invia alla revisione del Presidente della Giuria e, una volta stilato come documento definitivo, lo invia alla Giuria per l’approvazione finale che avviene a maggioranza semplice; il tutto, entro 50 giorni dalla CC).
Il documento finale, viene poi inviato al Comitato Promotore che si occuperà della successiva pubblicazione da parte del Ministero della Saluta e della sua diffusione.

“Sono molto soddisfatto – dichiara il Prof. Crisci – di essere riuscito ad organizzare di questo evento che segnerà il punto di partenza della condivisione, in ambito nazionale, di linee guida su una tecnica chirurgica innovativa che vede coinvolti oltre 45 Centri che la praticano, tra cui l’Ospedale di Teramo, che ricopre un ruolo di grande rilievo e di Capofila del Gruppo nazionale. I casi italiani di VATS Lobectomy sono raccolti da qualche tempo in un Registro Nazionale che ne conta già circa 2000. Dunque, sulla scorta della disamina della letteratura mondiale e dell’esperienza maturata nei Centri aderenti al VATS Group, la Consensus Conference produrrà le proprie “raccomandazioni” sul tema. Sarà un momento scientifico di grande rilevanza che mi rende orgoglioso dell’iniziativa e per il quale ringrazio tutti i miei collaboratori, in particolare coloro che quotidianamente condividono con me il lavoro all’Ospedale di Teramo.”

14 ottobre 2015
© Riproduzione riservata

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