Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Giovedì 25 APRILE 2024
Scienza e Farmaci
segui quotidianosanita.it

Cancro al seno. La risonanza magnetica potrebbe aiutare ad identificare tumori 'multicentrici'

di Viola Rita

Secondo uno studio su Radiology, nel cancro al seno ‘multicentrico’, cioè in cui vi sono due o più tumori primari in diversi distretti, in aggiunta alla mammografia, la risonanza magnetica MRI potrebbe aiutare ad individuare tumori 'aggiuntivi' ancora più aggressivi rispetto a quelli ‘visibili’ con l’indagine mammografica. Lo studio sui dati di oltre 2000 pazienti

26 NOV - Nel caso di cancro del seno ‘multicentrico’, cioè in cui vi sono due o più tumori primari in diversi distretti, in aggiunta alla mammografia di routine, la tecnica di imaging a risonanza magnetica MRI potrebbe aiutare ad individuare tumori aggiuntivi che risultano più aggressivi ed estesi rispetto a quelli rintracciati tramite la mammografia stessa, che comunque rimane l’esame di riferimento per lo screening. Sono i risultati di uno studio*, condotto dalla Radiological Society of North America** (RSNA), pubblicati sulla rivista Radiology.
 
In generale, l’esame di risonanza magnetica MRI risulta efficace, spiegano gli autori dello studio, nelle donne di età giovane e/o con mammella ad elevata densità, nel rilevare casi di cancro del seno ‘multicentrico’, cioè che include due o più tumori primari generalmente localizzati in quadranti diversi della mammella; gli autori dello studio sottolineano che tuttavia la “significatività” clinica associata a questi tumori rilevati tramite MRI è attualmente oggetto di discussione a livello scientifico.
“Il nucleo della ‘controversia’ relativa alla MRI nel caso del cancro al seno riguarda il caso delle pazienti con tumori al seno ‘clinicamente non significativi’ che possono andare incontro ad un sovra-trattamento rispetto alle pazienti che potrebbero ricevere un trattamento inferiore a quello necessario”, ha spiegato l’autore principale dello studio odierno, Chiara Iacconi, della Breast Unit della USL1 di Massa e Carrara.
Tuttavia, il dibattito sull’argomento è ancora in atto ed anche il titolo della pubblicazione odierna su Radiology lascia aperta la discussione (il titolo è ‘Multicentric Cancer Detected at Breast MR Imaging and Not at Mammography: Important or Not?’, ‘Cancro multicentrico rilevato tramite imaging a risonanza magnetica del seno e non tramite mammografia: importante o no?’)
 
Il primo autore Chiara Iacconi, insieme ai colleghi, ha revisionato i dati relativi a 2.021 pazienti con tumori appena diagnosticati, che si sono sottoposte a biopsie prima di una risonanza MRI pre-operatoria. 285 (circa il 14%) delle 2.021 pazienti presentavano un tumore aggiuntivo, rilevato dalla MRI, che non era stato ‘visto’ dalla mammografia. Inoltre, in 73 di queste 285 donne, ovvero nel 25,6% di loro, l’analisi di risonanza magnetica ha permesso di visualizzare questo tumore aggiuntivo in un quadrante diverso da quello del cancro rintracciato tramite mammografia e/o palpazione del seno.
 “I risultati mostrano che il cancro multicentrico rilevato tramite MRI, effettuata dopo la mammografia, potrebbe rappresentare un’ampia porzione della massa tumorale in circa un quarto delle pazienti e potrebbe portare dei cambiamenti sia rispetto alla valutazione del livello del cancro sia rispetto ai trattamenti”, ha dichiarato la Dottoressa Iacconi.
Gli autori aggiungono che in 17 delle 73 pazienti, inoltre, questi tumori multicentrici sono risultati estesi e nel 25% di questo sottogruppo di 73 donne tali formazioni neoplastiche risultavano più ampie di un centimetro, riferiscono gli autori dello studio.  
 
Questi tumori multicentrici aggiuntivi, individuati tramite MRI, sono stati rilevati in pazienti con densità del seno eterogenea o estrema e, in qualche caso, in pazienti con tessuto adiposo o ‘fibro-ghiandolare sparso, spiegano gli autori dello studio. 
 
Sempre sull’utilizzo della MRI per studiare i casi di cancro al seno, un recente studio, condotto dalla stessa Radiological Society of North America, inoltre, ha messo in evidenza come questa indagine, in aggiunta alla mammografia, possa rappresentare uno strumento utile per migliorare la previsione del rischio di tumore al seno nelle donne ad ‘alto rischio’ (cioè in presenza di storia familiare di questo tumore, mutazioni genetiche o altro).
Attualmente, il cancro al seno può essere individuato tempestivamente attraverso la diagnosi precoce e lo screening, come rimarca recentemente l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che sottolinea l’importanza di tale screening (che include la mammografia), quale strumento in grado di ridurre del 20% la mortalità associata al cancro al seno.
 
Viola Rita
 
*Chiara Iacconi, Lanie Galman, Junting Zheng, Virgilio Sacchini, Elizabeth J. Sutton, David Dershaw, Elizabeth A. Morris. Multicentric Cancer Detected at Breast MR Imaging and Not at Mammography: Important or Not? Radiology, November 2015 DOI: 10.1148/radiol.2015150796
 
**La Radiological Society of North America (RSNA) è un’Associazione che comprende più di 54mila radiologi, oncologi radioterapisti, fisici medici e scienziati del settore; la sua sede è Oak Brook.

26 novembre 2015
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Scienza e Farmaci

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy