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Medicina Perinatale. La sfida: "Diventare mamme dopo un tumore"


L‘8 per cento dei tumori femminili è diagnosticato prima dei 40 anni. Il Congresso della Società Italiana di Medicina Perinatale, apertosi ieri a Firenze, lancia un grande obiettivo: permettere a queste donne di diventare madri dopo essere sopravvissute al cancro. Al via anche un registro per le mamme che hanno subito un trapianto d’organo.

01 APR - Un bambino su 15 in Italia nasce prima del termine. Quasi uno su cento addirittura prima della trentaduesima settimana.
Sono alcuni dei dati presentati ieri nel corso del XIV Congresso della Società Italiana di Medicina Perinatale (Simp) “I volti della maternità” che si terrà a Firenze fino al 2 aprile. 
“La promozione della salute della madre, del feto e del neonato e la tutela dei loro diritti è l’area tematica centrale di questo congresso - ha illustrato il presidente Simp Gianpaolo Donzelli - che si pone come osservatorio concentrato soprattutto sulla maternità come stato di salute, ma anche come dimensione culturale e professionale. L’Italia - ha aggiunto - occupa una posizione nel complesso buona o quanto meno in linea con quella degli altri Paesi europei per quanto riguarda la salute perinatale sia riferita alla mamma che al neonato. Tuttavia, rimangono ancora aperte alcune problematiche come i nati pretermine che, nel nostro Paese, rappresentano il 6,5% dei nati vivi.” 
Alla base di questo fenomeno, secondo gli esperti, vi sono soprattutto l’innalzamento dell’età materna e il maggior ricorso alla procreazione assistita. 

La gravidanza dopo un tumore... - Il congresso, tuttavia, affronterà anche filoni innovativi della medicina perinatale, primo tra tutti quello oncologico. Si tratta di un settore in cui da tempo gli sforzi sono tesi a permettere alla paziente colpita da tumore di iniziare e a portare a termine una gravidanza senza mettere in pericolo né la propria salute né quella del neonato. L’8% dei tumori femminili, infatti, è diagnosticato prima dei 40 anni e grazie ai migliorati tassi di sopravvivenza è possibile per le giovani donne con forme precoci di tumori ginecologici e con stadi iniziali di altre neoplasie di affrontare delle gravidanze. “La consulenza preconcezionale rappresenta uno strumento fondamentale ed efficace nella prevenzione di condizioni patologiche associate alla gravidanza, potenzialmente capaci di influenzare l’esito perinatale”, ha illustrato Donzelli. “A maggior ragione in una storia di neoplasia è importante fornire informazioni alla donna circa la possibilità di effettuare trattamenti conservativi rispettosi della fertilità, dei tempi di attesa, di eventuali rischi materni (ripresa/recidiva di malattia) ed embrio-fetali.”

… e dopo un trapianto - Non meno all’avanguardia l’attenzione alla gravidanza nelle donne trapiantate. Proprio per queste donne è in fase di realizzazione un Registro, il primo in Italia e in Europa, nato dalla collaborazione dell’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze con l’Istituto Superiore di Sanità e il Centro Nazionale Trapianti.
Il registro servirà a raccogliere i dati e a valuterà le principali problematiche delle gravidanze nelle donne che hanno subìto un trapianto di organo solido (cuore, rene, fegato, polmone, pancreas) e la salute del loro neonato.
“A oggi i dati a disposizione in quest’area sono tutti retrospettivi e piuttosto frammentari”, ha spiegato Donzelli. “Questo registro, che sarà gestito dal Dipartimento Medico Chirurgico Feto-Neonatale del Meyer, invece, si pone come obiettivo quello di creare un’anagrafe nazionale, sistematizzare le informazioni per delineare quali siano le maggiori problematiche cui va incontro la madre trapiantata (per esempio il rischio di rigetto, ipertensione, parto pretermine, basso peso alla nascita) e definire le procedure, le linee guida e i percorsi da seguire nella gestione della gravidanza e del follow up materno-infantile”.
Dato il notevole progresso raggiunto nelle pratiche mediche e chirurgiche dei trapianti d’organo, la gravidanza è percepita oggi possibile per le donne sottoposte a trapianto. In letteratura sono riportati circa 14.000 nati da madre trapiantata e in Italia ogni anno sono circa 1.000 le donne che subiscono un trapianto d’organo. “Le donne trapiantate oggi sono in condizione di riacquistare una buona qualità di vita e, se ben controllate, possono portare a termine una gravidanza e avere neonati sani”, ha precisato Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro nazionale trapianti. “Ecco perché nasce l’idea di questo registro, che per la prima volta, grazie alla collaborazione dei centri trapianto, potrà fornire una fotografia dettagliata della salute delle madri trapiantate e dei loro neonati”.

01 aprile 2011
© Riproduzione riservata

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