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Dai cardiologi americani le “7 regole d’oro” per difendere il cuore da infarto e scompenso

di Maria Rita Montebelli

Uno studio pubblicato su Circulation: Heart Failure dimostra che attenersi alle regole dei ‘Life’s 7 Simple’ messe a punto dall’American Heart Association abbatte il rischio non solo di ictus e di infarto, ma anche di scompenso cardiaco. Una condizione che interessa un numero sempre più alto di pazienti e per la quale non esistono terapie risolutive

24 DIC - L’American Heart Association, con il pragmatismo che contraddistingue tutto ciò che è made in USA, ha messo a punto un ‘eptalogo’ per mantenere in buona salute il cuore, il ‘Life’s 7 Simple’. Sette semplici e chiare regole da seguire per proteggere il cuore e che danno i loro frutti. Come dimostra un articolo pubblicato sulla rivista Circulation: Heart Failure.
 
Le 7 regole d’oro per il cuore consistono nel tenere sotto controllo la pressione arteriosa, il colesterolo e la glicemia; le altre regole prevedono di fare attività fisica, mangiare in modo sano, perdere peso (laddove necessario) e smettere di fumare.
 
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Boston ha esaminato i dati del Framingham Offspring Study, relativi a 3.201 soggetti di 59 anni di età media, seguiti per 12,3 anni. In quest’arco di tempo, 188 di loro hanno sviluppato una condizione di scompenso cardiaco. Per ogni punto centrato nelle ‘7 regole’ è stato calcolato che il rischio di sviluppare scompenso cardiaco si riducesse del 23%.
 
Sebbene ci sia ormai una conoscenza abbastanza diffusa tra la popolazione di cosa si intenda per stile di vita ‘salutare’ – commenta Vanessa Xanthakis, professore associato di Medicina e Biostatistica presso la Boston University – molte persone non assumono dei comportamenti adeguati. I risultati di questo studio sottolineano ancora una volta l’importanza di conoscere i ‘propri numeri’ (pressione arteriosa, colesterolo, peso, ecc) e di ragionare con il proprio medico per trovare il modo di migliorarli, cercando di arrivare quanto più vicino possibile agli obiettivi ideali”.
 
Precedenti ricerche avevano dimostrato che rispettare le regole dei ‘7 Simple’ consente di abbattere il rischio di cardiopatia ischemica e di ictus. ma lo studio appena pubblicato dimostra che questi benefici si estendono anche allo scompenso cardiaco, una condizione che interessa sempre più persone in tutto il mondo e che è molto difficile da trattare, sostanzialmente per mancanza di terapie. Secondo le statistiche dell’American Heart Association, a partire dall’età di 40 anni, tanto gli uomini che le donne hanno una possibilità su 5 si ammalarsi di scompenso cardiaco nel prosieguo della loro vita, per questo individuare efficaci misure di prevenzione diventa ancora più importante.
 
Gli autori dello studio hanno evidenziato anche l’esistenza di un’associazione tra uno stile di vita ‘nemico’ della salute del cuore e la comparsa di una serie di alterazioni di struttura e funzionalità che vanno sotto il nome di ‘remodeling’ cardiaco. Queste alterazioni espongono a maggior rischio di scompenso cardiaco negli anni a venire e venivano valutate al momento dell’ingresso nello studio. Ma anche dopo aver apportato le opportune correzioni statistiche per la presenza di remodeling, il rischio di sviluppare scompenso cardiaco è risultato comunque maggiore nei soggetti che non totalizzavano un buon punteggio nella scala di valutazione dei ‘7 Simple’.
 
“Il Life’s 7 Simple rappresenta un metro di valutazione molto valido di quello che intendiamo per stile di vita salutare – afferma Matthew Nayor, autore dello studio e cardiologo al Boston’s Brigham and Women’s Hospital di Boston – e può dunque essere di grande aiuto sia per la gente che per i medici per ridurre il rischio di sviluppare ictus, infarti e scompenso cardiaco”.
Lo studio è stato finanziato dai National Institutes of Health.
 
Maria Rita Montebelli

24 dicembre 2015
© Riproduzione riservata

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