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La manovra sui generici. Intervista a Paolo Siviero (Aifa)


A colloquio con il coordinatore Area strategica e politiche del farmaco dell'Aifa, che sottolinea come le preoccupazioni della filiera siano giustificate per una manovra che avrà un impatto sul settore senz'altro importante. In tutto coinvolti 4.188 farmaci equivalenti, con riduzioni di prezzo dall'8 al 40%.

01 APR - Intervista a Paolo Siviero, coordinatore Area strategica e politiche del farmaco dell'Aifa
 
Prof. Siviero, cominciamo con un dato. Su quanti prodotti interverrà la delibera dell’Aifa?
Si tratta di 4.188 farmaci, suddivisi per fasce di sconto che vanno dall’8% al 40%. Nel dettaglio, l’8% sarà applicato a 1.534 farmaci, il 10% su 2.298, uno sconto tra il 10 e il 20% riguarderà 768 prodotti, uno scontro tra il 20 e il 30% altri 251. Per gli ultimi 703 farmaci lo sconto sarà tra il 30 e il 40%.
 
Sulla base di quali criteri un farmaco appartiene a una fascia?
Dipende dal confronto tra il suo attuale prezzo in Italia e quello medio europeo. L’Aifa ha selezionato i quattro Paesi più affini al contesto italiano – Gran Bretagna, Germania, Francia e Spagna – ed ha  elaborato la media ponderata del prezzo ex factory dei farmaci generi in questi Paesi che è stata poi confrontata con i prodotti inclusi nella nostra lista di trasparenza. Da questo si è determinato quali erano i prodotti a cui doveva essere applicata la riduzione e per quale quota percentuale, così come sono stati individuati i prodotti che erano invece già in linea con la media europea.
 
Quanti farmaci sono risultati in linea con i prezzi europei?
Ne abbiamo contati 1.702 in linea o al di sotto del prezzo medio europeo, e 2.486 che invece non lo erano. Tuttavia, l’allineamento di questi 2.400 farmaci alla media europea non avrebbe permesso di ottenere il risultato di risparmio previsto dalla manovra. È stato quindi necessario stabilire un abbattimento fisso dell’8% sui restanti prodotti.
 
Questo significa che il provvedimento finirà col pesare anche su quei farmaci che in realtà non avrebbero ragione di essere scontati…
Sì. La legge, però, non prevedeva che ci fosse un allineamento alla media europea, ma parlava di ricognizione rispetto ai prezzo degli altri Paesi. In linea teorica, quindi, l’Aifa avrebbe anche potuto decidere di allineare l’Italia al prezzo minimo dei Paesi europei, ma questo non sarebbe stato sostenibile dal sistema, dato che quel prezzo è compensato da volumi che nel nostro Paese sono irraggiungibili. L’Aifa ha ritenuto più opportuno utilizzare la media per l’applicazione della norma. Abbiamo quindi scoperto che non è vero che i prezzi dei farmaci equivalenti italiani sono così disallineati rispetto a quelli europei e che, inoltre, l’allineamento riguardava principalmente prodotti negoziati prima del 2008. Questo significa che l’Aifa, nel corso degli anni, aveva già messo in atto una serie di interventi adeguati ad uniformare l’Italia alla realtà europea. In pratica, la delibera va a sanare quelle condizioni che non erano state sanate in precedenza.
 
Quali differenze sono emerse rispetto agli altri Paesi?
L’esistenza, all’estero, di una dinamicità del mercato e una politica di incentivazione dell’uso di generici che ha permesso ai volumi dei farmaci generici di crescere progressivamente e quindi ai prezzi di diminuire. Questo, purtroppo, in Italia non è avvenuto.
 
A parte i risparmi per lo Stato, la delibera avrà anche conseguenze sulla filiera del farmaco…
L’impatto sul settore, in particolare quello produttivo, sarà senz’altro importante e le preoccupazioni della filiera sono giustificate. Considerando che l’analisi evidenzia che non c’era un disallineamento così forte, è tutta filiera a farsi carico della necessità del momento di portare risparmi nelle casse dello Stato.
Il presidente di Farmindustria, Sergio Dompé, apprezzava invece il confronto che c’è stato per l’elaborazione della delibera.
Abbiamo ritenuto indispensabile confrontarci con gli attori del settore per condividere una manovra che avrebbe indubbiamente pesato fortemente sul settore produttivo. Ci siamo confrontati sulla metodologia da utilizzare e sulle prospettive che si aprivano, senza concedere sconti ma facendo in modo che il settore fosse cosciente di cosa sarebbe accaduto. Oltre alla questione dei volumi, infatti, occorre tenere conto che nei Paesi di riferimento vi sono anche regole di remunerazione diverse dalla nostra, che permettono alla filiera di compensare eventuali altri tipi di interventi.
 
Non deve essere stato semplice arrivare a una soluzione, una volta scoperto che non c’era un forte margine di disallineamento su cui intervenire…
È stato sicuramente complesso, ma siamo riusciti ad individuare una metodologia che non fosse devastante per il settore produttivo e non creasse disuguaglianze all’interno di tutto il settore. Inoltre sono stati introdotti alcuni elementi di salvaguardia, come il tetto massimo del 40% di sconto e il tetto minimo, che consiste nell’escludere dall’applicazione della manovra i farmaci con costo fino ai 2 euro.
 
Riguardo ai risparmi ottenibili con la manovra, alcuni giornali parlavano di cifre intorno agli 830 milioni di euro, mentre la manovra ne prevede 600. Quale sarà la cifra complessiva di risparmio che deriverà dagli sconti sui generici?
I risparmi sono quelli previsti dalla manovra, cioè intorno ai 600 milioni, per l’esattezza 609. La cifra di 800 milioni che abbiamo letto su alcuni giornali deriva dalla somma di questo intervento e dalla revisione degli indicatori di performance per le Regioni che permetteranno ulteriori risparmi.
 
Lo sconto ormai è realtà, ma quali possibilità ci sono per riequilibrare, in futuro, l’impatto di questa manovra?
L’obiettivo che l’Aifa persegue da sempre è quello di non lavorare più sulla leva del prezzo ma sulla leva dei volumi. È quello il vero cardine della questione. Nel momento in cui i volumi dei farmaci generici rispetto agli originatori aumenteranno, allora anche il prezzo scenderà di conseguenza, come avviene in tutti i Paesi dove il mercato dei generici è un mercato maturo.
 
Quali sono i tempi previsti per l’entrata in vigore del provvedimento?
Credo che sarà operativo già dalla metà di aprile. Ora ci sarà la determina del direttore generale dell’Aifa che renderà operativa la delibera del Consiglio di Amministrazione. A quel punto si tratterà solo di aspettare la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
 


01 aprile 2011
© Riproduzione riservata

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