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Milano capitale dell’infertilità


La colpa è di smog e stili di vita. L’allarme arriva dalla Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità.
Preoccupano anche i giovani: un adolescente su due non usa il preservativo: il 25% di questi entra in contatto con infezioni e il 12,5% contagia a sua volta la partner.

05 APR - Ai maschi milanesi spetta il triste primato italiano del maggior numero di casi d’infertilità. Sotto accusa inquinamento atmosferico, alimentazione scorretta, fumo e alcol, ma soprattutto i comportamenti sessuali a rischio.
“Dalle nostre indagini nelle scuole emerge che un adolescente su due non usa il preservativo: il 25% di questi entra in contatto con infezioni e il 12,5% contagia a sua volta la partner”, ha illustrato Giovanni Maria Colpi, coordinatore regionale SIAMS (Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità) della Lombardia e Direttore dell’Unità di Andrologia dell’Ospedale San Paolo nel corso del convegno “La prevenzione andrologica del giovane: un obiettivo strategico nazionale”.
Dai dati raccolti dal centro milanese emerge un universo di malattie andrologiche che non esce allo scoperto: varicocele e problemi ai testicoli, infezioni sessuali, tumori, disturbi dell’erezione e dell’eiaculazione.
“Problematiche che, se non diagnosticate in tempo, possono portare anche all'infertilità. Un giovane su quattro con problemi riproduttivi mostra tracce di lesioni da infezione cronica alla prostata, aspetto che fa pensare che si sarebbero potuti prevenire”, ha aggiunto Colpi.
Quelle andrologiche, ha aggiunto l’esperto, “sono tematiche molto delicate, di cui si parla troppo poco, anche perché i ragazzi stessi provano vergogna e imbarazzo nell’affrontarle”.
Secondo la SIAMS, nel 2010 2 giovani su 10 si sono rivolti a uno specialista per una visita di controllo. Cresce invece la ricerca di informazioni in internet, dove però si nascondono molte insidie: “Un argomento molto attuale – ha precisato Colpi – è la sofisticazione dei farmaci per il miglioramento delle prestazioni sessuali. L’autoprescrizione di questo tipo di terapie rappresenta una pratica molto rischiosa per l’utilizzatore finale: possono, infatti, causare gravi effetti collaterali e molto spesso non risolvono il problema per cui sono stati acquistati, proprio perché non hanno le stesse caratteristiche dell’originale. Inoltre, non consente allo specialista di evidenziare la patologia dell’individuo e individuare la terapia ideale per risolverla”. Proprio per discutere del fenomeno al convegno hanno preso parte esponenti della Guardia di Finanza e dei NAS.
Intanto, avvertono gli esperti, ci sono preoccupanti tendenze di lungo corso: la fertilità maschile ha subito una significativa riduzione negli ultimi 50 anni con un dimezzamento della conta degli spermatozoi.
Alla base del fenomeno potrebbero esserci soprattutto le condizioni ambientali e lo stile di vita (incluso lo stress).
A queste tematiche è dedicata la campagna Androlife, promossa dalla SIAMS. “Un modo - ha concluso Colpi - per avvicinare i giovani alla figura dell’andrologo ed educarli a prevenire alcune patologie, sempre più frequenti”. 

05 aprile 2011
© Riproduzione riservata

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