Aifa: attenzione a fotosensibilizzazione da Ketoprofene
Dall’Agenzia Italiana del Farmaco arrivano alcune raccomandazioni per prevenire o ridurre il rischio di reazioni di fotosensibilizzazione connesso all’utilizzo di ketoprofene per uso cutaneo.
07 APR -
Evitare l’esposizione diretta e prolungata alla luce solare, anche quando il cielo è velato, e alle lampade a raggi ultravioletti, durante il trattamento cutaneo con ketoprofene e nelle due settimane successive all’interruzione;
Utilizzare degli indumenti per proteggere dal sole le parti trattate;
Lavare accuratamente e in maniera prolungata le mani dopo ogni applicazione;
Se si sviluppa una qualsiasi reazione cutanea dopo l’applicazione del farmaco, interrompere immediatamente il trattamento e rivolgersi al medico curante;
Non usare il ketoprofene topico sotto bendaggio occlusivo.
Queste alcune semplici raccomandazione diffuse dall’Aifa per prevenire o ridurre al minimo il rischio di reazioni di fotosensibilizzazione connesso all’utilizzo di ketoprofene per uso cutaneo. Che sottolinea come il Comitato per i Medicinali per Uso Umano (Chmp) dell’Agenzia Europea dei Medicinali (Ema) abbia stabilito inoltre che tutti i farmaci per uso topico a base di ketoprofene devono essere dispensati solo dietro presentazione della ricetta medica.
Il ketoprofene topico per uso cutaneo è un antinfiammatorio non steroideo (Fans) indicato per il trattamento sintomatico locale di stati dolorosi e infiammatori di natura reumatica o traumatica delle articolazioni. “In seguito al suo uso – spiega l’Aifa - sono stati riportati fenomeni di ipersensibilità cutanea e fotosensibilizzazione, talvolta anche gravi, conseguenti all’esposizione alla luce solare”. Queste reazioni possono essere limitate alla sede di applicazione del farmaco o coinvolgere altre zone del corpo esposte al sole e venute accidentalmente a contatto con il farmaco e, in qualche raro caso, anche zone contigue non esposte. Generalmente, la durata della reazione di fotosensibilizzazione dopo la sospensione del ketoprofene può variare da pochi giorni a qualche settimana, anche se a volte sono stati riportati anche casi di persistenza più lunghi.
Ulteriori informazioni approfondite e aggiornate utili sono a disposizione anche sul portale internet dell’Aifa www.agenziafarmaco.gov.it.
07 aprile 2011
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