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Tumore del collo dell’utero. Dal Pap test all’Hpv test. Accordo tra ginecologi e Osservatorio nazionale screening per favorire prevenzione


Riorganizzare gli esami, incentivare i vaccini e favorire la cultura della salvaguardia della salute. Sono questi gli obiettivi che intendono raggiungere Sigo, Ons e Gisci. Scollo (Sigo): “E’ una forma di cancro pericolosa che colpisce ogni anno oltre 2.100 italiane. Ma è facilmente evitabile”

01 FEB - Riorganizzare lo screening del tumore della cervice uterina attraverso il passaggio dal Pap Test all’HPV Test. Incentivare la partecipazione ad altri programmi di salvaguardia della salute femminile, come il vaccino contro il Papillomavirus umano. Rendere uniforme, in tutte le regioni, questi passaggi e favorire una maggiore cultura della prevenzione tra tutte le donne del nostro Paese. Sono questi i principali obiettivi del primo accordo di collaborazione firmato tra la Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO), l’Osservatorio Nazionale Screening (ONS) e il GISCi (Gruppo Italiano Screening del Cervicocarcinoma).
 
“Il cancro al collo dell’utero lo scorso anno ha colpito oltre 2.100 donne - sottolinea il prof. Paolo Scollo presidente nazionale SIGO -. Si tratta di una malattia pericolosa ma facilmente evitabile. Negli ultimi anni abbiamo assistito a profondi cambiamenti nella difesa dal carcinoma attraverso l'integrazione tra la prevenzione primaria, e quindi l’immunizzazione dal Papillomavirus, e quella secondaria rappresenta dal Pap Test. Di recente è stato introdotto l’HPV test come nuova modalità di screening. L’Italia è stato il primo Paese in Europa, insieme all'Olanda, che ha deciso di innovare i programmi di prevenzione. E’ un trasformazione che sta avvenendo in modo graduale e rappresenta una nuova e importante sfida per tutto il sistema sanitario nazionale. Ringraziamo Osservatorio Nazionale Screening per aver coinvolto i ginecologi, e quindi gli specialisti del benessere femminile, in questa attività di riorganizzazione”.

Era importante porre le basi di questa nuova e fattiva collaborazione: Paolo Scollo (presidente della SIGO), Marco Zappa (direttore dell’ONS), Francesca Carozzi, (presidente del GISCi), insieme alla delegazione dei ginecologi costituita da Vito Trojano, (presidente dell’Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani) con Carlo Maria Stigliano e Paolo Cristoforoni come esperti e alla presenza di Gianni Amunni (direttore dell’Istituto per la Prevenzione oncologica di Firenze) hanno concordato un piano di iniziative di integrazione e cooperazione per lo sviluppo di attività connesse allo screening del cervico-carcinoma e per la diffusione della vaccinazione contro il Papillomavirus in tutte le Regioni. Soprattutto in quelle dove è minore l’adesione alle campagne di prevenzione.
 
Nei prossimi mesi, quindi, partirà un progetto di integrazione delle attività e un’accurata verifica dei risultati che via via verranno raggiunti anche attraverso l’applicazione delle indicazioni scaturite dalla Consensus Conference per la definizione del percorso di screening nelle donne già vaccinate contro l’HPV che si è svolta a Firenze nelle scorse settimane.

01 febbraio 2016
© Riproduzione riservata

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