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Zika virus: confermata la trasmissione per via sessuale

di Maria Rita Montebelli

Il caso di trasmissione del virus Zika per via sessuale, documentato in Texas è solo il secondo mai registrato a livello mondiale, ma la notizia si è diffusa in un attimo in tutto il mondo, scatenando il panico. Gli esperti gettano però acqua sul fuoco, ribadendo che questa modalità di trasmissione resta rara. Nel frattempo però la Croce Rossa Americana ha sconsigliato a chi ha fatto un viaggio nelle aree dov’è in corso l’epidemia, di donare il sangue per almeno 28 giorni.

03 FEB - Adesso è ufficiale. Il virus Zika si può trasmettere anche attraverso i rapporti sessuali. E la dimostrazione viene dal primo caso di infezione da Zika virus documentato negli USA, attraverso un rapporto sessuale con una persona che si era infettata nel corso di un viaggio in Venezuela.
 
Si tratta del secondo caso noto di trasmissione del virus Zika per via sessuale, il primo risale al 2008. A trasmettere l’infezione fu allora Brian Foy ricercatore della Colorado State University, esperto di virosi trasmesse dalle zanzare, che aveva contagiato la moglie, al suo ritorno da un viaggio in Senegal. Foy aveva descritto questo personale case report in un articolo pubblicato sulla rivista Emerging Infectious Diseases. 
 
La trasmissione del virus potrebbe avvenire dunque attraverso il seme infetto, come sospettato anche a seguito dell’isolamento del virus dallo sperma di un uomo contagiato dallo Zika nel 2013 nella Polinesia francese.
 
Il professor Luis Cuevas della Liverpool School of Tropical Medicine, in un’intervista rilasciata al quotidiano The Guardian afferma che è necessario condurre ulteriori ricerche per appurare per quanto tempo il virus possa restare infettivo nelle secrezioni sessuali”. Dato il potenziale rischio di trasmissione per via sessuale, per quanto probabilmente raro, le attuali raccomandazioni inglesi suggeriscono che i soggetti con infezione da Zika, dovrebbero astenersi dai rapporti sessuali o utilizzare il preservativo per sei mesi.
 
Anche i CDC americani, alla luce del caso di trasmissione per via sessuale confermato a Dallas, hanno aggiornato le loro raccomandazioni per evitare l’infezione da Zika, aggiungendo al consiglio di evitare le punture di zanzara anche quello di avere dei rapporti sessuali protetti. Per i prossimi giorni è prevista inoltre la pubblicazione delle linee guida ufficiali dei CDC sulla prevenzione della trasmissione del virus per via sessuale, focalizzate sui partner maschili di donne incinte o in procinto di diventarlo.
Per il momento resta valido il consiglio per le donne incinte o che vogliano diventarlo di evitare viaggi in aree dove è in corso l’epidemia di Zika.
 
“La trasmissione dello Zika per via sessuale – ha dichiarato allo stesso quotidiano il professor Peter Horby, esperto di medicina tropicale e malattie infettive dell’Università di Oxford – per quanto non del tutto inaspettata, non rappresenta certo una buona notizia. Tra l’altro sottolinea una volta di più la nostra ignoranza su questo virus e la necessità di una risposta urgente, esaustiva e coordinata da parte della ricerca”.
 
 
Contagio attraverso le trasfusioni di sangue?
E nel frattempo si sta aprendo anche un altro fronte di preoccupazione. La Reuters riporta che ieri la Croce Rossa Americana ha chiesto ai potenziali donatori che abbiano fatto viaggi in zone dove è in corso un’epidemia di Zika, di evitare di donare il sangue per almeno 28 giorni. Viene comunque ribadito che la trasmissione del virus attraverso le trasfusioni di sangue negli USA resta bassissima.
 
Come si trasmette il virus Zika
Sul sito dei CDC è chiaramente specificato che il virus Zika si trasmette alle persone attraverso la puntura delle zanzare della specie Aedes, le stesse responsabili della trasmissione dei virus della dengue e del chikungunya. Le zanzare a loro volta si infettano, pungendo una persona infettata dal virus.
Un’altra rara modalità di trasmissione del virus è quella materno-fetale; la madre infetta può raramente trasmettere il virus al momento del parto. E’ al momento in fase di verifica la possibile trasmissione del virus dalla madre al figlio durante la gravidanza. Al momento non è stata dimostrata la trasmissione attraverso l’allattamento.
Come visto, nei prossimi giorni, dovrebbe arrivare l’integrazione relativa alla trasmissione per via sessuale, finora indicata solo come ‘probabile’.
 
Maria Rita Montebelli

03 febbraio 2016
© Riproduzione riservata

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