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Esperti di staminali messi in Rete


Una nuova piattaforma tecnologica italiana punta alla creazione di una comunità virtuale in cui gli esperti di cellule staminali mesenchimali condividano le conoscenze e le esperienze.

19 APR - Mettere in rete gli esperti di ricerca nel campo delle cellule staminali mesenchimali per permettere il confronto, la condivisione delle esperienze, dei risultati e degli obiettivi degli studi. È con questo obiettivo che è nata una nuova piattaforma interattiva attraverso cui i ricercatori di tutto il mondo possono accedere a uno scambio continuo di informazioni in tempo reale.La nuova piattaforma, presentata nel corso del 3° meeting  dell’Associazione FIRST - Forum of Italian Researchers on Mesenchymal And Stromal Stem Cells, è frutto di un progetto tutto italiano, che “nasce dalla volontà di creare una rete di eccellenza internazionale, coordinata dal nostro Paese, in grado di raggiungere i più alti livelli qualitativi nella ricerca e nello studio delle cellule staminali mesenchimali e fornire apporti significativi per incrementare le conoscenze scientifiche in questo campo”, ha spiegato Lorenza Lazzari, presidente dell’Associazione FIRST e Responsabile del settore Ricerca e Sviluppo della Cell Factory del Policlinico di Milano. “Inoltre la comunicazione sul web ci permette di promuovere incontri periodici interattivi tra tutti i ricercatori impegnati in questo campo, favorendo in questo modo anche quei giovani italiani che, pur portando avanti ricerche all’avanguardia, continuano ad avere nel nostro Paese ancora scarsa visibilità”.
Le cellule staminali mesenchimali sono tra le popolazioni di staminali più promettenti. Già utilizzate in numerose applicazioni cliniche sull’uomo, hanno un’elevatissima capacità di differenziazione, che permette loro di dare origine a molte linee cellulari, quali quelle del tessuto osseo, muscolare e cartilagineo. Questo le rende adatte a un uso clinico nel campo della medicina rigenerativa. “Oggi sono in corso numerosi studi relativi all’utilizzo delle cellule staminali mesenchimali stromali che sono in grado di rigenerare tessuti e produrre molecole preziose per la ricostruzione delle cellule danneggiate come quelle che compongono le ossa o il rene”, ha illustrato Massimo Dominici, vicepresidente di FIRST e Responsabile del Laboratorio di Biologia Cellulare e Terapie Oncologiche Avanzate dell’Università di Modena. “Queste cellule possono essere utilizzate per esempio per la cura di alcune malattie come le malattie congenite ed acquisite dell’osso e della cartilagine, alcune malattie neurologiche come la sclerosi laterale amiotrofica, o autoimmuni, come la sclerosi multipla. Si tratta di terapie ancora in fase sperimentale ma che in alcuni ambiti, come per esempio la rigenerazione ossea, potrebbero diventare rapidamente una pratica clinica comune”.

19 aprile 2011
© Riproduzione riservata

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