Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Mercoledì 24 APRILE 2024
Scienza e Farmaci
segui quotidianosanita.it

Dieta scorretta in gravidanza aumenta il rischio di obesità del bimbo


Secondo uno studio pubblicato su Diabetes la dieta della mamma è in grado di produrre cambiamenti epigenetici permanenti che aumentano il rischio di obesità durante l’infanzia.
 

20 APR - L’alimentazione della mamma durante la gravidanza può avere effetti deleteri sulla salute del bambino, non soltanto nel breve termine, ma anche ad anni di distanza, fino ad aumentare il rischio che diventi obeso prima che completi la scuola elementare. Lo rivela uno studio pubblicato su Diabetes che rafforza l’ipotesi che cambiamenti epigenetici - cioè cambiamenti nella funzione del Dna senza che ne venga alterata la struttura - possano essere indotti dall’ambiente intrauterino e che sposta ulteriormente indietro le lancette della prevenzione dell’obesità.“Abbiamo dimostrato per la prima volta che la predisposizione all’obesità non è semplicemente il risultato dell’interazione dei nostri geni e del nostro stile di vita”, ha commentato uno degli autori dello studio, Keith Godfrey, dell’University of Southampton. “Ma può essere influenzata durante lo sviluppo del bambino nell’utero, anche da ciò che la madre mangia. L’alimentazione della madre può produrre importanti cambiamenti epigenetici che contribuiscono ad aumentare il rischio di obesità durante l’infanzia”.
Per giungere a queste conclusioni, il team ha analizzato il sangue cordonale di quasi 300 neonati e valutato i cambiamenti epigenetici presenti in 5 geni. L’analisi ha consentito di scoprire che la loro entità è in grado di prevedere nel 25 per cento dei casi se i bambini sarebbero stati obesi all’età di 6 o 9 anni.Mentre resta da capire quali siano gli alimenti in grado di alterare la funzionalità genetica del nascituro, sembra chiaro che “lo studio fornisce le più convincenti prove del fatto che soltanto focalizzando gli interventi di prevenzione anche nell’età adulta si potrà invertire l’epidemia di malattie croniche”, ha commentato Peter Gluckman del Liggins Institute dell’University of Auckland e tra gli autori dello studio.
 

20 aprile 2011
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Scienza e Farmaci

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy