Biosimilari. Ibg su ‘otto comandamenti’: “Bene alleanza clinici-player, ma per terapie irrinunciabili gare a lotto unico”
Così il coordinatore dell'Italian biosimilars gruoup, Manlio Florenzano, ha commentato gli "otto comandamenti" per conciliare innovazione e sostenibilità diffusi da IMS Health. "Diverse Regioni hanno elaborato sistemi di acquisto virtuosi che trarrebbero notevole beneficio da una normativa unica, che armonizzasse a livello nazionale i diversi modelli oggi in vigore, in vista dell’obiettivo di massimizzare la diffusione dei farmaci biosimilari.
16 MAR - “Non c’è dubbio che la prima leva strategica per sfruttare appieno le opportunità offerte dai biosimilari sia l’alleanza tra clinici e payer. I professionisti della salute, del resto, sono gli unici a poter garantire che alle ragioni di budget non sia mai sacrificata l’appropriatezza terapeutica a salvaguardia dei diritti dei pazienti. Di questa garanzia, la libertà prescrittiva rappresenta in qualche modo il sigillo. Non bisogna però dimenticare che un altro diritto fondamentale dei pazienti è quello di avere accesso alle terapie, e questo diritto non può che essere tutelato lasciando che il meccanismo della concorrenza possa agire fino in fondo. In questo senso, non si può che auspicare la generalizzazione delle gare a lotto unico, sistema che ha ampiamente dimostrato di garantire al contempo sostenibilità e accesso alle cure, perché in grado di creare un basket – appunto il lotto unico – all’interno del quale il medico può scegliere liberamente la soluzione terapeuticamente più adatta”. Così il Coordinatore dell’Italian Biosimilars Group,
Manlio Florenzano, a commento degli “
otto comandamenti” per conciliare innovazione e sostenibilità, diffusi da IMS Health.
“Nel caso specifico dei biosimilari – prosegue Florenzano – diverse Regioni hanno elaborato sistemi di acquisto virtuosi, la cui validità, anche in termini di rispetto della libertà prescrittiva dei clinici, è già stata confermata persino dal Consiglio di Stato. Sono sistemi di acquisto che trarrebbero notevole beneficio da una normativa unica, che armonizzasse a livello nazionale i diversi modelli oggi in vigore, in vista dell’obiettivo di massimizzare la diffusione di una risorsa terapeutica insostituibile quale i farmaci biosimilari. Per raggiungere questo obiettivo – conclude Florenzano – un passaggio imprescindibile e auspicabile sarebbe la revisione, da parte dell’Aifa, del position paper sui biosimilari, che potrebbe essere emendato con un’apertura più esplicita al principio dell’interscambiabilità fra biosimilare e originator, un principio ben diverso da quello della sostituibilità automatica, non a caso già adottato da diversi Stati membri dell’UE”.
16 marzo 2016
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