Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Venerdì 19 APRILE 2024
Scienza e Farmaci
segui quotidianosanita.it

Fibrillazione atriale. Un paziente su due non assume terapia adeguata


Solo un paziente su due viene trattato in modo corretto per prevenire la formazione di coaguli. Il 30% prende l'aspirina mentre uno su quattro non assume farmaci. Lo studio su JAMA Cardiology.

27 MAR - (Reuters Health) - Un paziente su due con fibrillazione atriale non riceve la terapia adeguata, con anticoagulanti per via orale, per ridurre il rischio di ictus. A dimostrarlo è stato uno studio su 430mila persone coordinato da Jonathan Hsu, dell’Università della California di San Diego, e pubblicato su JAMA Cardiology. I pazienti con fibrillazione atriale hanno un rischio fino a sette volte maggiore di soffrire di ictus rispetto a persone senza questo problema cardiaco.

Lo studio
Per vedere quanti pazienti ricevevano la terapia che previene la formazione dei coaguli di sangue, Hsu e colleghi hanno preso in considerazione i dati raccolti in un registro nazionale sulle malattie cardiovascolari tra il 2008 e il 2012. I pazienti avevano in media 71 anni e per il 56% erano uomini. In tutto, solo il 45% aveva ricevuto la terapia anticoagulante. Un altro 31% aveva assunto aspirina, che può ridurre il rischio di ictus, qualche volta insieme ai farmaci della classe delle tienopiridine. Circa un paziente su quattro, invece, non aveva preso farmaci per prevenire ictus e coaguli. Gli effetti collaterali potrebbero in parte spiegare perché non sono stati somministrati gli anticoagulanti.

I commenti
Come hanno fatto notare gli stessi autori, lo studio non ha indagato sul perché alcune persone non sono state trattate con gli anticoagulanti e se c’erano ragioni cliniche dietro questa scelta. Le persone a rischio di emorragia, per esempio con pressione alta, tumori, problemi renali o alcolismo, non dovrebbero, infatti, prendere gli anticoagulanti.

Nello studio, tra l’altro, i ricercatori hanno verificato la somministrazione degli anticoagulanti solo dai dati raccolti dopo la visita iniziale, ma non hanno visto se la terapia proseguiva o veniva interrotta nei controlli successivi. “Ci vuole molto tempo e un grande sforzo per avere una discussione appropriata con i pazienti e con i loro familiari per prescrivere e monitorare queste terapie” ha dichiarato Gregg Fonarow, del Los Angeles Preventive Cardiology Program dell’Università della California, secondo il quale gli anticoagulanti possono ridurre dell’80% il rischio di ictus nei pazienti con fibrillazione atriale. “I pazienti con fibrillazione atriale che non stanno assumendo anticoagulanti per via orale dovrebbero discutere con i loro medici sui rischi e i benefici di questa terapia”, ha concluso Fonarow.

Fonte: JAMA Cardiol 2016

Lisa Rapaport

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

27 marzo 2016
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Scienza e Farmaci

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy