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Diabete di tipo 2. Liraglutide più efficace di sitagliptin nel controllo glicemico negli adulti


I risultati dello studio clinico LIRA-SWITCH sono stati presentati a Endo 2016, il Congresso annuale della Società di endocrinologia americana in corso a Boston. Lo studio ha messo in evidenza come tra gli adulti con diabete di tipo 2, passati dal trattamento con sitagliptin (100 mg) a liraglutide (1,8 mg), si sia registrata una riduzione di emoglobina glicata (HbA1c) superiore rispetto a chi ha proseguito con la terapia con sitagliptin.

04 APR - A Endo 2016, il 98° Congresso annuale della Società di endocrinologia americana in corso a Boston, sono stati presentati i risultati dello studio clinico LIRA-SWITCH, che ha messo a confronto tra liraglutide e sitagliptin, entrambi in combinazione con metformina. Lo studio ha messo in evidenza come tra gli adulti con diabete di tipo 2, passati dal trattamento con sitagliptin (100 mg) a liraglutide (1,8 mg), si sia registrata una riduzione di emoglobina glicata (HbA1c) superiore rispetto a chi ha proseguito con la terapia con sitagliptin.
 
Lo studio LIRA_SWITCH
Lo studio LIRA-SWITCH, della durata di 26 settimane (sei mesi), in doppio cieco, double-dummy, con controllo attivo, ha coinvolto 407 adulti con diabete di tipo 2 che non riuscivano a raggiungere un adeguato controllo glicemico con sitagliptin (100 mg/die) in associazione a metformina (≥1500 mg/die o la massima dose tollerata ≥1000 mg/die)1.

I partecipanti – mostravano valori di emoglobina glicata elevati (HbA1c tra 7.5-9.5%) – sono stati suddivisi equamente, in maniera casuale, tra chi ha proseguito la cura con sitagliptin più metformina, e chi ha sostituito sitagliptin con liragluitide, sempre in combinazione con metformina. Al termine dei sei mesi di studio, le 203 persone passate a trattamento con liraglutide hanno ottenuto una riduzione di HbA1c maggiore, in maniera statisticamente significativa, rispetto ai 204 che hanno proseguito la terapia con sitagliptin: −1,14% rispetto a −0,54. Il gruppo in cura con liraglutide ha anche mostrato una riduzione del peso corporeo significativamente maggiore: −3.31 kg contro −1.64 kg.

Gli altri risultati
Lo studio ha anche dimostrato che un numero maggiore di adulti in cura con liraglutide ha raggiunto i target di HbA1c <7%% (50.6% vs 26.9%; OR [odds ratio]: 3.36; 95% CI: 2.08 to 5.42, p<0.0001) e di HbA1c≤6.5% (29.5% vs 9.9%; OR: 5.44; 95% CI: 2.82 to 10.47, p<0.0001)1. Obiettivo raggiunto anche per quanto riguarda la riduzione dei livelli di glicemia a digiuno: −1.84 vs −0.73.

Per quanto riguarda gli effetti avversi, il gruppo in cura con liraglutide ha fatto registrare una maggior frequenza rispetto al gruppo in cura con sitagliptin (68.8% vs 56.9%), soprattutto a livello gastrointestinale: nausea (21.8% vs 7.8%) e diarrea (16.3% vs 9.3%)1. Non si sono registrati casi di ipoglicemia grave o ipoglicemie notturne confermate. “I risultati dello studio LIRA-SWITCH sono importanti poiché al momento sono disponibili poche evidenze cliniche capaci di indirizzare la terapia di persone con diabete di tipo 2 non controllate a una terapia di seconda linea”,dice Maximo Maislos, Direttore del Western Negev Mobile Diabetes Clinic Program, e Diabetes and Metabolism, Ben-Gurion University FOHS, Beer Sheva-Israel, che ha guidato lo studio LIRA-SWITCH.

Liraglutide – commercializzato da Novo Nordisk – è un analogo del GLP-1 (glucagon-like peptide-1) con una sequenza aminoacidica simile al 97% al GLP-1 endogeno umano. Come quest’ultimo, opera stimolando le cellule beta del pancreas a rilasciare insulina e a inibire la secrezione di glucagone da parte delle cellule alfa, solo quando i livelli di zuccheri nel sangue sono alti. 

04 aprile 2016
© Riproduzione riservata

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