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Una pomata contro l’Hpv


Un team di ricercatori americani ha messo a punto la prima sostanza in grado di curare le infezioni da Hpv. La ricerca è a uno stadio preliminare, ma potrebbe rendere un ricordo la rimozione chirurgica delle lesioni causate dal virus.

03 MAG - A oggi, per una donna (o un uomo) che risulti positiva al Papillomavirus non c’è molto da fare. Non esistono farmaci per curare l’infezione, l’unica soluzione è trattare le lesioni che questa provoca asportandole.Presto, però, le cose potrebbero cambiare: un gruppo di ricercatori della Tufts University School of Medicine hanno individuato una sostanza in grado di impedire al virus la replicazione e che potrebbe diventare il principio attivo di una pomata anti-Hpv.
Nello studio, pubblicato su The FASEB Journal, il team ha concentrato la propria attenzione su una proteina del virus, denominata E2, che è coinvolta in numerose attività virali, compresa la replicazione del virus oltre che l’attivazione di alcuni geni in grado di promuovere la degenerazione dell’infezione in cancro. Hanno dunque messo a punto una sostanza (chiamata E2R) in grado intromettersi nel normale funzionamento della proteina che negli esperimenti su colture cellulari ha dimostrato di essere capace di impedire la replicazione del virus. Soprattutto dei ceppi 16 e 18, due tra quelli a più alto rischio di causare tumori.Dal momento che l’Hpv infetta il tessuto epiteliale, secondo i ricercatori, l’impiego ideale della sostanza potrebbe essere per uso topico.
“Attualmente non ci sono cure per l’Hpv e le opzioni terapeutiche disponibili consistono nella distruzione dei tessuti infetti. Abbiamo sviluppato un inibitore in grado di bloccare l’espressione di alcune proteine dell’Hpv in colture cellulari. Si tratta di un primo passo verso la messa a punto di un trattamento topico contro questo virus in grado di causare il cancro”, ha commentato James Baleja, professore associato di biochimica e coordinatore dello studio.
Importante sarà capire come l’impiego della pomata per il trattamento delle infezioni in futuro potrà integrarsi con l’impiego dei vaccini anti-Hpv che le infezioni dovrebbero prevenirle. “I vaccini stanno aiutando ad abbassare l’incidenza dell’Hpv, ma non aiutano i milioni di uomini e donne che hanno l’infezione in corso, specialmente quelli che hanno un’infezione persistente ad alto rischio”, ha precisato Baleja. “Inoltre problemi economici e sociali rendono difficile la somministrazione del vaccino su larga scala, specialmente nei Paesi in via di sviluppo. Un trattamento topico per l’Hpv potrebbe essere invece essere una soluzione anche economicamente vantaggiosa”. 

03 maggio 2011
© Riproduzione riservata

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