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Cefalee. La Regione Calabria in campo a tutela dei pazienti


La patologia n Italia colpisce 26 milioni di persone, di cui la maggior parte donne. Con l’obiettivo di confrontarsi sul tema della cefalea, per il suo impatto epidemiologico, socio-economico e sulla qualità di vita dei pazienti che ne soffrono, le Istituzioni regionali hanno preso parte ad un convegno realizzato grazie al contributo incondizionato di Mylan.

06 MAG - Con l’obiettivo di confrontarsi sul tema della cefalea, per il suo impatto epidemiologico, socio-economico e sulla qualità di vita dei pazienti che ne soffrono, Istituzioni regionali hanno preso parte al Convegno “Cefalee e Diritti dei pazienti: confronto sulle iniziative in atto nella Regione Calabria”, realizzato grazie al contributo incondizionato di Mylan.
 
“L’emicrania cronica rappresenta una malattia sociale che fa perdere oltre duecento milioni di ore di lavoro l’anno e che incide sulla qualità di vita di chi ne è colpito. Strumenti diagnostici e terapie sono presenti, ma mancano i percorsi, quelle strade scorrevoli e senza intoppi fatti di burocrazia e liste d' attesa che consentono a tutti e con modalità appropriate di essere curati nella propria regione. È quindi indispensabile a tutela dei pazienti, conciliare soluzioni cliniche efficienti con un’appropriata allocazione delle risorse e ciò rappresenta l'obiettivo del decreto regionale rete cefalea Calabria”, ha detto Rosario Iannacchero, Delegato Regionale Consiglio Direttivo Nazionale Società Italiana Studio Cefalea.
 
“La cefalea primaria cronica, in quanto problema di salute pubblica, è stata riconosciuta dal Consiglio Regionale della Calabria nella legge regionale 11/2004 (PSR 2004-2006) come malattia di rilevanza sociale per la Regione Calabria. Successivamente, nel gennaio 2016, il Commissario ad Acta per il Piano di rientro dai disavanzi del SSR Calabrese, su proposta del Dipartimento Regionale alla Salute, ha approvato il D.C.A. n°9/2016 per la realizzazione di un modello operativo che garantisca uniformità di erogazione di cure al paziente sul territorio calabrese e la creazione di una rete per trattare le forme episodiche e croniche e relativo PDTA”, ha spiegato Riccardo Fatarella, Direttore Generale Dipartimento Salute Regione Calabria.
 
“Fondamentale in questo modello clinico/organizzativo di rete cefalea il ruolo del neurologo territoriale e del medico di medicina generale che indirizzano i pazienti negli specifici PDTA; inoltre i frutti del modello di rete favoriscono il miglioramento della qualità della prestazione sanitaria attraverso la presa in carico del paziente. Spostare l’offerta sanitaria verso le persone/utenti significa potenziare la tutela e la prevenzione della salute in tutte le forme organizzative del territorio”, ha tenuto a precisare Fortunata Tripodi Delegata Regionale Ainat, Associazione italiana neurologi ambulatoriali territoriali.
 
“Mylan è a fianco della Regione Calabria, dei medici specialisti e di medicina generale, per favorire lo sviluppo e l’implementazione di nuovi percorsi appropriati per pazienti affetti da una patologia così rilevante e di grosso impatto sociale”, ha aggiunto Cinzia Falasco Volpin, Amministratore Delegato Mylan.

06 maggio 2016
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