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Mammografia addio, arriva MAMMI. Diagnosi anticipate e niente dolore al seno


Si basa sulla tecnologia della PET e promette di anticipare di anni, rispetto alla mammografia, la diagnosi di tumore al seno. A metterla a punto un team di scienziati europei. Si potranno identificare lesioni di 1,5 mm, rispetto al limite di 5 mm degli attuali dispositivi. Particolarmente efficace per le donne che hanno protesi al seno. 

23 MAG - Presto potrebbero essere un ricordo i vecchi mammografi che strizzava come in una morsa il seno della donna per ottenere un’immagine quanto più possibile nitida. Un team di ricercatori finanziati dall’Unione Europea ha infatti messo a punto un nuovo strumento più comodo per la donna e in grado di anticipare notevolmente la diagnosi.
La tecnica è stata oggetto di ricerca nell’ambito del progetto MAMMI (Mammography with molecular imaging) che ha ricevuto 2,5 milioni di euro nell’ambito del VI Programma Quadro.
Il dispositivo MAMMI è un adattamento della Pet (tomografia a emissione di positroni) alla morfologia del seno. Per catturare un’immagine, la paziente viene fatta stendere in posizione prona su un tavolo disegnato per questo scopo e mette un seno in una delle apposite aperture. Sotto il tavolo scorre un carrello sul quale si trova il sistema di rilevamento basato su un sensore a raggi gamma. Grazie alla forma ad anello del rilevatore, che circonda il seno, non è necessario comprimere il seno.
L’utilizzo di questa nuova Pet, che misura l’attività  metabolica del tumore e quindi il più alto assorbimento di glucosio da parte delle cellule cancerose, consente secondo i ricercatori di identificare lesioni di 1,5 mm, rispetto al limite di 5 mm degli attuali dispositivi.
Inoltre, la tecnica può essere particolarmente efficace per le donne che hanno protesi al seno o per quelle nelle quali è difficile ottenere un’immagine chiara a causa della densità  del seno.
Non solo: il dispositivo si potrà rivelare utile per monitorare se la cura del cancro al seno seguita da un paziente sta funzionando.
A oggi, il dispositivo è disponibile soltanto presso l’Istituto nazionale per il cancro di Amsterdam in Olanda e a breve sarà istallato all’Ospedale provinciale di Castellon in Spagna. Secondo il team, diversi istituti in tutto il mondo hanno dimostrato interesse per lo strumento, restano tuttavia da stabilire i costi dell’esame e la sua compatibilità con i grandi numeri di uno screening di popolazione. 

23 maggio 2011
© Riproduzione riservata

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