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Ischemia cerebrale. Trombectomia meccanica dopo trombolisi migliora la ripresa dei pazienti

di Will Boggs

La trombectomia meccanica, dopo la somministrazione della molecola trombolitica alteplase per via endovenosa, migliora i risultati funzionali, senza aumentare la mortalità nei pazienti con ischemia cerebrale acuta. È quanto emerge dai risultati del trial THRACE.

08 SET - (Reuters Health) – La trombectomia meccanica, dopo la somministrazione della molecola trombolitica alteplase per via endovenosa, migliora i risultati funzionali, senza aumentare la mortalità nei pazienti con ischemia cerebrale acuta. È quanto emerge dai risultati del trial THRACE. “Durante la sperimentazione durata 4 anni, il tasso di ricanalizzazione è migliorato notevolmente, passando dal 53% del 2011 all’80% nel 2014 e continua ad aumentare. Sappiamo infatti che il tasso di buon esito è correlato con il tasso di ricanalizzazione”, spiega  Erge Bracard dell’University Hospital of Nancy, principale ricercatore del trial THRACE.
 
Numerosi studi randomizzati hanno mostrato come la trombectomia meccanica migliori significativamente la rivascolarizzazione e l’indipendenza funzionale sullo standard di cura. Bracard e colleghi, provenienti da 26 centri in Francia, hanno comparato la trombolisi per via endovenosa da sola con la trombectomia meccanica dopo trombolisi per via endovenosa, valutandone gli effetti sull’indipendenza funzionale a tre mesi in 414 pazienti con ictus moderato-grave – causato da un’occlusione di un’arteria cerebrale prossimale – entro quattro ore dall’insorgenza dei sintomi.

Il trial
THRACE è stato interrotto precocemente dal comitato direttivo, dopo che la seconda analisi ad interim non pianificata ha mostrato la superiorità della trombectomia meccanica rispetto alla trombolisi da sola. A tre mesi, il 53% dei 200 pazienti randomizzati per la trombectomia meccanica aveva ottenuto l’indipendenza funzionale, contro il 42% dei 202 randomizzati per trombolisi. I tassi di mortalità a tre mesi e la percentuale di pazienti con emorragie sintomatiche o asintomatiche a 24 ore non differivano tra i gruppi di trattamento. I risultati erano simili anche dopo la stratificazione per NIH Stroke Scale Score, sesso, età, luogo di occlusione, diabete, ipertensione, ipercolesterolemia e tempo di randomizzazione. “La terapia ponte dovrebbe essere considerata per tutti i pazienti con una grande occlusione vascolare, senza altri criteri di selezione, in particolare senza qualsiasi altro criterio di imaging”, conclude Bracard.
 
Fonte: Lancet Neurology
 
Will Boggs MD
 
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science) 

08 settembre 2016
© Riproduzione riservata

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