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I dati Federfarma: nel primo semestre 2016 cala convenzionata (-4,7%) e aumentano distribuzione diretta e per conto (8,7%)


L’incidenza della DPC sulla spesa farmaceutica convenzionata lorda è passata dal 23% del primo semestre 2015 al 26% del primo semestre 2016. In diminuzione anche il numero delle ricette prescritte dai medici in regime convenzionale (- 2,6%) a fronte di un aumento delle ricette di farmaci in DPC, con un conseguente aumento (+10,9) del numero di confezioni erogate in DPC.

03 OTT - Nei primi sei mesi del 2016 la spesa farmaceutica netta convenzionata SSN ha registrato un calo del -4,7% rispetto al primo semestre 2015, in parallelo a un sensibile aumento della spesa (+8,7%) per farmaci acquistati dalle ASL ed erogati dalle farmacie in regime di distribuzione per conto (la cosiddetta DPC). Questi i dati diffusi oggi da Federfarma.
 
L’incidenza della DPC sulla spesa farmaceutica convenzionata lorda è passata dal 23% del primo semestre 2015 al 26% del primo semestre 2016.
In diminuzione anche il numero delle ricette prescritte dai medici in regime convenzionale (- 2,6%) a fronte di un aumento delle ricette di farmaci in DPC, con un conseguente aumento (+10,9) del numero di confezioni erogate in DPC.
 
In parallelo cala il valore medio lordo delle ricette in regime convenzionale (-1,5% nei primi sei mesi del 2016 rispetto a primo semestre 2015). In regime convenzionale si sono, quindi, prescritti meno farmaci e di prezzo mediamente più basso. Il calo di spesa e ricette in regime convenzionale è legato principalmente al crescente ricorso alla distribuzione diretta e alla distribuzione per conto da parte delle ASL (voci di spesa che, complessivamente, sono aumentate del +35% nei primi 5 mesi del 2016, dato AIFA), ma anche alla revisione del prontuario (in vigore da ottobre 2015), e agli interventi promossi dalle ASL nei confronti dei medici per il contenimento delle prescrizioni.

"Le farmacie - si legge nella nota di Federfarma - continuano a dare un rilevante contributo al contenimento della spesa":
• con la diffusione degli equivalenti e la fornitura gratuita di tutti i dati sui farmaci SSN;
• con gli sconti per fasce di prezzo incrementati della trattenuta fissa del 2,25% (che nel primo semestre 2016 hanno prodotto un risparmio di circa 350 milioni di euro);
• con lo 0,64% di cosiddetto pay-back (posto a carico delle farmacie a partire dal 1° marzo 2007 e sempre prorogato, volto a compensare la mancata riduzione del 5% del prezzo di una serie di medicinali) per un totale di 34 milioni.

In totale, complessivamente il contributo diretto della farmacie è stato nei primi sei mesi 2016 di oltre 380 milioni di euro.

Per quanto attiene le quote di partecipazione a carico dei cittadini, riprende il trend di aumento (l’incidenza sulla spesa lorda è passata dal 13,6% di giugno 2015 al 14,1% di giugno 2016). 

03 ottobre 2016
© Riproduzione riservata

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