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Nausea in gravidanza. Che fare? Molti rimedi ma nessuno risolutivo

di Lisa Rapaport

Anche se quasi tutte le donne sperimentano un po’ di nausea o vomito durante la gravidanza, non è ancora possibile stabilire quali siano i rimedi migliori per questo fastidioso sintomo. Zenzero, vitamina B6 o antistaminici, per esempio, possono alleviare la nausea lieve, mentre il vomito grave – che comporta un rischio di disidratazione e malnutrizione – a volte può trovare giovamento nelle terapia con i corticosteroidi.

05 OTT - (Reuters Health) – Uno studio britannico ha voluto valutare l’efficacia di una gamma di trattamenti disponibili, prendendo le mosse dal dato di incidenza di nausea e vomito durante la gravidanza: l’’85% delle donne ne sperimento almeno un episodio. La forma più grave, l’iperemesi gravidica, colpisce fino al 3% delle donne in gravidanza e può richiedere l’ospedalizzazione per fornire l’alimentazione attraverso un sondino.
 
Lo studio
I ricercatori hanno analizzato i dati di 78 studi pubblicati, con un totale 8.930 pazienti. Per i sintomi lievi, zenzero, vitamina B6, antistaminici e metoclopramide si sono dimostrati tutti più efficaci di una pillola di placebo. Sia la doxilamina-piridossina sia l’ondansetron hanno battuto il placebo per quanto riguarda i sintomi moderati.Le donne con sintomi da moderati a gravi hanno ottenuto risultati migliori prendendo preventivamente la doxilamina-piridossina per ridurre il rischio di vomito ricorrente, invece di aspettare di assumere il farmaco al ripresentarsi dei sintomi.

Le gestanti che soffrono di iperemesi gravidica hanno a disposizione un minor numero di opzioni, anche se i corticosteroidi sono sembrati superiore alla metoclopramide nel ridurre gli episodi di vomito in un’analisi condotta da tre studi.

I commenti
“I risultati non sono sorprendenti, perché l’etica limita la sperimentazione di farmaci non ancora approvati in gravidanza, in particolare durante i primi mesi, quando le molecole potrebbero danneggiare lo sviluppo del feto – spiega Angela Lupattelli, ricercatrice di farmacia all’Università di Oslo, che non è stata coinvolta nello studio – A complicare le cose, non ci sono buoni test oggettivi per valutare i sintomi di nausea.In caso di sintomi lievi, alle donne si raccomanda prima di cambiare le loro abitudini alimentari, e poi di provare le opzioni non farmacologiche”.

“Alcune donne vedono migliorare i sintomi facendo piccoli pasti frequenti ad alto contenuto di proteine ed evitando gli odori forti o le altre cause della nausea, mentre altre rispondono bene allo zenzero”, spiega Siripanth Nippita, ricercatore alla Harvard University di Boston, anch’egli non coinvolto nello studio.

Fonte: JAMA 2016

Lisa Rapaport

(Versione italiana per Quotidiano Sanità/Popular Science)

05 ottobre 2016
© Riproduzione riservata

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