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Autismo. La batteria di test IdO per riconoscere l'evoluzione positiva della sintomatologia


I bambini con disturbi dello spettro autistico possono avere competenze socio-emotivo-relazionali già presenti o emergenti al momento della diagnosi e della presa in carico, tali da predire una prognosi positiva della loro sintomatologia. La conferma arriva da una ricerca dell’Istituto di Ortofonologia di Roma pubblicata su Autism Open Acces e relativa ai risultati raggiunti dalla somministrazione su 49 bambini autistici della nuova batteria di test TULIP.

21 OTT - I bambini con disturbi dello spettro autistico possono avere competenze socio-emotivo-relazionali già presenti o emergenti al momento della diagnosi e della presa in carico, tali da predire una prognosi positiva della loro sintomatologia. La conferma arriva da una ricerca dell’Istituto di Ortofonologia di Roma (IdO) pubblicata sulla rivista internazionale Autism Open Acces e relativa ai risultati raggiunti dalla somministrazione su 49 bambini autistici della nuova batteria di test TULIP (TCE, UOI, Leiter-R as Indicators of Predictivity), ripetuti poi a distanza di due e quattro anni di terapia.

Con questo lavoro l’IdO ha raggiunto due obiettivi: arrivare a delle diagnosi differenziali tra i diversi tipi di autismo in età evolutiva e individuare indici predittivi che evidenzino non solo i deficit ma anche le potenzialità del bambino. “Questo ci ha permesso di isolare una categoria di minori con una sintomatologia autistica connessa a un canale emotivo-relazionale, dove l’area dell’affetto sociale rappresenta il target terapeutico a cui rivolgere il trattamento. Significa orientare anche la prognosi positivamente, non pensando che essa sia sempre infausta”, precisa Magda Di Renzo, responsabile del servizio di Terapia dell’IdO e psicoterapeuta dell’età evolutiva.

Il lavoro dell’IdO, focalizzandosi appunto sulla ricerca di indici predittivi di evoluzioni future, ha dimostrato che il Ragionamento Fluido (misurato con la scala Leiter-R su 90 bambini per la valutazione cognitiva della capacità intellettiva non verbale), la capacità di comprendere le intenzioni altrui (valutata su 100 minori attraverso il Test di Meltzoff sulla Uoi – Understanding of intention) e la capacità di essere contagiati dalle emozioni altrui (Tce - Test del contagio emotivo somministrato su 46 soggetti) sono predittori di una prognosi positiva della sintomatologia se presenti o emergenti in un bambino autistico al momento della presa in carico.

Il protocollo TULIP è stato illustrato oggi a Roma al XVII convegno nazionale dell’IdO, ‘Dal processo diagnostico al progetto terapeutico. Per un approccio mirato al singolo bambino’, in diretta streaming nazionale sul sito www.ortofonologia.it.

“Il valore predittivo del Ragionamento Fluido - afferma l’équipe dell’IdO - essendo una valida misura dell’intelligenza innata che si esprime attraverso la capacità di risolvere i problemi indipendentemente dall’esperienza e dalla cultura, conferma l'importanza clinica di trovare un potenziale strettamente connesso alla flessibilità delle strategie mentali, quali capacità di astrazione e deduzione con valore prognostico discriminante all'interno di una patologia caratterizzata da forti rigidità comportamentali e di pensiero”. Dunque, l’evoluzione positiva di un bambino con autismo (misurata con il gold test ADOS che valuta la gravità della sintomatologia, ma non consente sempre di arrivare a prognosi adeguate) “non dipenderà tanto dal livello del Quoziente Intellettivo (QI) del minore, ma anche dalla flessibilità delle sue strutture mentali, dalla capacità di comprendere le intenzioni altrui e di rispondere emotivamente”.
 
Esemplificativi sono i risultati emersi a 4 anni di distanza dall’inizio dell’approccio terapeutico evolutivo dell’IdO (denominato ‘Progetto Tartaruga’ e descritto in un articolo sulla rivista scientifica Austin Journal of Autism & Related Disabilities, che hanno confermato che il Ragionamento Fluido, e non il Quoziente Intellettivo generale, al momento della presa in carico è stato un predittore significativo di cambiamento nella sintomatologia autistica.

Il 29% dei bambini a cui è stato sottoposto il TULIP (14 su 49 dai 2 ai 7 anni di età), che hanno mostrato di avere competenze socio-emozionali al momento della presa in carico, sono usciti dall’autismo (in base ai punteggi Ados) dopo 4 anni di terapia.

“L'utilità di definire, al momento della prima valutazione, un profilo di sviluppo attendibile per una positiva evoluzione del disturbo, consente di pianificare l'intervento specifico calibrato sulle potenzialità del bambino - afferma l’equipe dell’IdO - che possa nel tempo garantire uno sviluppo più armonico e integrato delle capacità socio-cognitive. Tale lavoro dimostra che il modello è valido e ripetibile e, come sostengono la maggior parte degli studi in materia, conferma che l’autismo non è unico e dunque- concludono- la nuova frontiera è l’individuazione di profili quanto più individualizzati possibili”.

L’IdO ha dedicato una ricerca scientifica a ciascuno di questi indici predittivi: 'Assesment of a long-term developmental relationship-based approach in children with autism spectrum disorder' sul valore del ragionamento Fluido nell’autismo sulla rivista 'Psychological Reports'; The Emotional Contagion in Children with Autism Spectrum Disorder', sulla rivista scientifica internazionale 'Austin Journal of Autism & Related Disabilities'; The understanding of others intentions can predict the improvement of symptomatology in children with autism - An exploratory study’ sulla rivista 'Current Pediatric Research. International Journal of Pediatrics’ .
 
Su ‘Autism Open Access’ infine è stato pubblicato il ‘T.U.L.I.P. Protocol (TCE, UOI, Leiter-R as Indicators of Predictivity) for the Assessment of the Developmental Potential in Children with Autism Spectrum Disorders.

21 ottobre 2016
© Riproduzione riservata

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