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Giornata internazionale disabilità. Oms: “Più di 1 miliardo di persone ne ha almeno una”. Mattarella: “Lavorare per garantire inclusione”


Il 50% non può permettersi le cure e la maggioranza vive nei paesi in via di sviluppo. L’appello delle Nazioni Unite: “Intensificare gli sforzi per porre fine alla discriminazione e rimuovere gli ostacoli ambientali e attitudinali che impediscono alle persone con disabilità di godere dei propri diritti”. In italia oltre 3 mln. Il Capo dello Stato su ‘Legge Dopo di noi’: “Suscita speranza”.

03 DIC - Un abitante su sette della Terra ha una qualche forma di disabilità. In totale circa 1 mld di persone di cui 100 mln sono bambini. Il 50% dei disabili non ha soldi per curarsi e l’80% vive in paesi in via di sviluppo. Questi alcuni dei numeri dell’Organizzazione mondiale per la sanità in occasione della Giornata internazionale delle Nazioni Unite per le persone con disabilità (IDPD) che si celebra ogni anno dal 1992 il 3 dicembre in tutto il mondo.
 
Il tema della Giornata internazionale di quest'anno è " Il raggiungimento dei 17 Obiettivi per il futuro che vogliamo" . Questo tema prende atto della recente adozione dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) tra cui vi è la costruzione di un mondo più inclusivo ed equo per le persone con disabilità.
 
Gli obiettivi di quest'anno sono la valutazione dello stato attuale della  Convenzione sui diritti delle persone con disabilità (CRPD) e OSS e porre le basi per un futuro di maggiore inclusione delle persone con disabilità. Quest’anno coincide proprio con il 10 ° anniversario dell'adozione della Convenzione ONU.
 
“Dieci anni fa questo mese, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottava la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità. Uno degli strumenti internazionali che ha stimolato notevoli progressi nell’impegno e azione per l'uguaglianza, l'inclusione e la responsabilizzazione di tutto il mondo, per una disabilità sempre più integrata nei diritti umani globali e nei programmi di sviluppo”. Così il segretario generale dell’Onu Ban Ki Moon.
 
“Molto resta ancora da compiere  - ha ricordato -. Dobbiamo eliminare gli stereotipi e la discriminazione che continuano ad escludere. In questa Giornata, esorto i governi nazionali e locali, le imprese e tutti gli attori della società a intensificare gli sforzi per porre fine alla discriminazione e rimuovere gli ostacoli ambientali e attitudinali che impediscono alle persone con disabilità di godere dei propri diritti civili, politici, economici, sociali e culturali. Cerchiamo di lavorare insieme per la piena ed uguale partecipazione delle persone con disabilità in un mondo inclusivo e sostenibile, che abbraccia l'umanità in tutta la sua diversità”.
 
In Italia, gli ultimi dati Istat del 2013, rilevavano circa 3,2 mln di persone con almeno una limitazione funzionale, di cui 2 milioni e 500 mila anziani. La quota risulta essere significativamente più alta tra le donne, 7,1% contro il 3,8% degli uomini.
 
“La Giornata internazionale delle persone con disabilità è un'occasione di riflessione, di verifica, di impegno per le istituzioni e per l'intera nostra società. L'effettiva uguaglianza delle opportunità e il pieno esercizio dei diritti di cittadinanza da parte di chi è portatore di disabilità, fisica, intellettiva o relazionale, costituiscono traguardi di libertà e di umanità per ciascuno di noi e per le comunità delle quali siamo partecipi”, ha scritto in un messaggio il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che ha evidenziato come “tanti passi avanti sono stati compiuti nella legislazione e nell'organizzazione sociale. Una maggiore sensibilità culturale si è sviluppata attorno al valore positivo delle diversità e alla necessità di rimuovere barriere - anche occulte - che condizionano ed escludono. Ma purtroppo tanti ostacoli devono ancora essere abbattuti: nella vita quotidiana, nelle strutture economiche e sociali, nei pregiudizi di chi si sottrae ai doveri di solidarietà”.
 
“La nostra Costituzione – ha ricordato - e la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità ci spingono a realizzare condizioni sempre migliori di integrazione, in modo che l'inclusione diventi realtà concreta e sia possibile una piena partecipazione alla vita familiare e a quella pubblica”.
 
Un riferimento poi anche alla Legge sul "Dopo di noi". “Da pochi mesi il Parlamento ha approvato la legge che tante speranze suscita nelle famiglie che convivono con la disabilità. Mi auguro che il prezioso impegno di associazioni e formazioni sociali continui ad accompagnare e a sollecitare le istituzioni in modo che si implementino i nuovi strumenti, si raccolgano e si utilizzino al meglio le risorse necessarie. C'è un patrimonio inestimabile di valori in quanti affrontano difficoltà e sofferenze. Possiamo e dobbiamo costruire, insieme a loro, una società sempre migliore e più forte”.

03 dicembre 2016
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