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Adolescenti e Internet. I “filtri” non proteggono dai pericoli della Rete

di Ronnie Cohen

Uno studio condotto da psicologi dell’Università di Oxford non ha evidenziato differenze significative tra adolescenti che navigano in Internet con computer protetti da “filtri” e quelli che navigano senza il supporto di questi dispositivi. Il rischio di una cattiva esperienza online è praticamente lo stesso.

15 MAR - (Reuters Health) – Se avete dei figli assidui ‘naviganti’ della rete Internet e ritenete di poter stare tranquilli perché avete installato dei filtri appositi nel Pc per evitare che possano “fare dei brutti incontri” online, sappiate che non è detto che questi filtri siano efficaci. Uno studio inglese, pubblicato dal Journal of Pediatrics, mette in dubbio l’efficacia dei software utilizzati per bloccare il contatto online dei bambini con bulli, predatori, pornografia e altro materiale inappropriato.
 
Lo studio
I ricercatori – guidati da Andrew Przybylski psicologo e ricercatore senior presso l’Oxford Internet Institute dell’Università di Oxford – hanno condotto 1.030 interviste domiciliari a 515 genitori inglesi e ai loro figli adolescenti. In sostanza si è evidenziato che i ragazzini con ‘software di filtro’ installati nei computer di casa avevano meno probabilità di relazioni ed esperienze negative online rispetto a chi non aveva questi dispositivi. Ma la differenza era così piccola che i ricercatori non hanno potuto assegnargli un valore causale: 17% dei giovani con i filtri vs 22% di coloro che non hanno riportato esperienze online negative.
 
Przybylski si dice convinto che i “filtri” di Internet non siano efficaci per proteggere gli adolescenti. I ricercatori aggiungono intervistato un gruppo di genitori – selezionati in modo casuale – e circa lo stesso numero di ragazzi e ragazze dai 12 ai 15 anni, in famiglie del Regno Unito. Quasi uno su sei giovani ha riferito di aver avuto almeno una esperienza negativa online durante l’anno precedente e l’8% ha riferito di essere stato contattato da uno sconosciuto. Un terzo dei genitori ha dichiarato di utilizzare filtri per i contenuti. I ricercatori si sono detti molto sorpresi dalla mancanza di efficacia dei software filtro ed evidenziano come la possibilità di accedere a internet da dispositivi mobili possa costituire un’ulteriore minaccia.
 
Fonte: J Pediatr 2017
 
Ronnie Cohen
 
(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Popular Science) 

15 marzo 2017
© Riproduzione riservata

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