Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Sabato 20 APRILE 2024
Scienza e Farmaci
segui quotidianosanita.it

Alcool e cervello, matrimonio impossibile

di Kate Kelland

L’alcool fa decisamente male al cervello. A ribadirlo ancora una volta uno studio inglese, durato 30 anni, che ha rilevato come bere forte e bere moderatamente alteri la struttura del cervello con implicazioni sull’ippocampo, sulla memoria e l’orientamento spaziale.

13 GIU - (Reuters Health) – Bere anche moderate quantità di alcool è legato a cambiamenti nella struttura del cervello e ad un aumento del rischio di peggioramento della funzione cerebrale. In uno studio durato 30 anni che ha preso in esame il cervello di 550 forti bevitori di mezza età, bevitori moderati e astemi, i ricercatori dell’Università di Oxford hanno scoperto che i soggetti che avevano assunto più alcool presentavano un maggiore rischio di atrofia dell’ippocampo, una forma di danno cerebrale che colpisce la memoria e l’orientamento spaziale. Le persone che avevano bevuto in media più di 30 Unità alcoliche alla settimana presentavano un rischio più elevato, ma anche quelle che avevano bevuto moderatamente – tra le 14 e le 21 Unità alcoliche a settimana – avevano maggiori probabilità rispetto agli astemi di essere colpiti da atrofia ippocampale.

Lo studio
Lo studio ha analizzato i dati circa l’assunzione di alcool e sulle prestazioni cognitive -misurate ripetutamente per oltre 30 anni tra il 1985 e il 2015 – su 550 uomini e donne sani con un’età media di 43 anni all’inizio della ricerca. Sono stati eseguiti a intervalli regolari test di funzionalità cerebrale e al termine dello studio i partecipanti sono stati sottoposti ad una risonanza magnetica nucleare. Dopo un aggiustamento dei potenziali fattori confondenti come sesso, istruzione, status sociale, attività fisica e relazioni sociali, fumo, rischio di ictus e storia clinica, gli studiosi hanno rilevato che il consumo di alcool più elevato era associato ad un aumento del rischio di declino della funzione cerebrale. A quanto pare bere di più sarebbe anche legato ad una minore integrità della sostanza bianca cerebrale, elemento questo che i ricercatori hanno ritenuto ‘critico’ per quanto riguarda le funzioni cognitive.

Fonte: British Medical Journal

Kate Kelland 

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

13 giugno 2017
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Scienza e Farmaci

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy